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Spending review. Presenti (Acoi): "Nessuna razionalizzazione, solo sacrifici"


Per il presidente dell'Associazione chirurghi ospedalieri i provvedimenti contenuti nel decreto "inevitabilmente porteranno ad una contrazione dei servizi per i cittadini. A rischio qualità, sicurezza, accessibilità ed equità". Appello a un maggiore coinvolgimento dei professionisti nelle decisioni.

09 LUG - “L'intervento sulla sanità è molto pesante, un colpo di scure sul sistema pubblica e sulla qualità dei servizi. Il taglio di 7,9 miliardi in tre anni, la riduzione drastica dei posti letto dal 4.2 al 3.7 per mille abitanti, la conseguente cancellazione di strutture ospedaliere con il pensionamento forzoso o la mobilità di personale, la riduzione della quota di spesa per dispositivi medici al 4.8 per cento - dall'attuale 7 - , la riduzione del ricorso a prestazioni private in convenzione, sono provvedimenti che inevitabilmente porteranno ad una contrazione dei servizi per i cittadini. E’ singolare che il Ministro Balduzzi dichiari esattamente il contrario". Ad affermarlo Luigi Presenti, presidente dell’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani), secondo il quale "è irresponsabile in questo momento annunciare ai cittadini che tutto si ridurrà ad una 'razionalizzazione' della spesa".

"L'esperienza - prosegue Presenti - ci insegna che un sistema sanitario ad altissimi costi fissi non può riformarsi in quattro-cinque mesi senza intervenire pesantemente su ciò che concerne qualità delle prestazioni e sicurezza delle cure, accessibilità ed equità. Abbiamo sotto gli occhi esempi di Regioni che, avendo da tempo affrontato un tentativo di riorganizzazione del sistema regionale, realizzate senza il contributo delle categorie professionali, hanno sostanzialmente fallito".

"Siamo tutti consapevoli che, come tanti altri settori, la sanità debba partecipare al risanamento finanziario del Paese - aggiunge il presidente dell'Acoi -, ma i sacrifici ci saranno e saranno per i cittadini, destinatari primi dei servizi erogati. Gli operatori sanitari - conclude Presenti - non possono essere lasciati soli ad affrontare le inevitabili rimostranze dei pazienti. Se il ministro è davvero interessato ad un dialogo, chiediamo con forza sempre maggiore di essere coinvolti a tutti i livelli nelle decisioni che riguardano il sistema di cui siamo i massimi protagonisti”.

09 luglio 2012
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