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Spending review. Assofarm: “Trovare soluzioni per la sopravvivenza delle farmacie comunali”


Le farmacie comunali chiedono un incontro urgente con Balduzzi e Delrio per trovare una soluzione che permetta di scongiurare lo sciopero delle farmacie. Ritenuti "insostenibili" gli interventi della spending review, ma "il servizio che offriamo non deve soffrire per  questioni politico-sindacali”.

10 LUG - La Federazione Italiana delle farmacie comunali (Assofarm) ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e con il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, al fine di “individuare un percorso di sviluppo e sopravvivenza della farmacia comunale italiana nel rispetto degli obiettivi di spending review” e scongiurare così  “lo scontro tra farmacia pubblica e Governo” e quindi ogni ipotesi di sciopero.

Le farmacie comunali condividono le preoccupazioni sui tagli alle farmacie previsti dal decreto varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso giovedì notte. Il provvedimento “colpisce in maniera ingiusta e sconsiderata la farmaceutica territoriale, che, è bene ricordarlo, da anni rispetta regolarmente i tetti di spesa prevista e che presenta alti livelli di gradimento da parte delle comunità locali”, afferma il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi ricordando che i provvedimenti contenuti nella spending review, “unitamente all'aumento di 5.000 nuove farmacie così come previsto dal precedente decreto Cresci Italia, produrranno un calo dei margini per farmacia quantificabili in circa 12.000 euro all’anno”.

L’auspicio di Assofarm è dunque quello di individuare, attraverso l’incontro e il confronto, “una strada alternativa allo scontro tra farmacia pubblica e Governo”. “Le farmacie comunali – spiega Gizzi - hanno una solida e positiva storia di dialogo con le Istituzioni, non abbiamo mai adottato misure estreme di protesta, perché riteniamo che il servizio sanitario territoriale che offriamo non debba soffrire per le questioni politico-sindacali del settore e non debba colpire le categorie più deboli già provate dalla crisi economica. In questa occasione, però – precisa il presidente di Assofarm -, la posta in gioco è la sopravvivenza stessa della farmacia comunale, messa a rischio da iniziative governative che non possono essere condivisibili".

Il motivo del coinvolgimento del Presidente dell'Anci ha almeno due ragioni. “La prima è quella di rendere nota la gravità della situazione alla rappresentanza delle proprietà delle farmacie comunali; la seconda è quella di comunicare ed ottenere il sostengo delle amministrazioni comunali sulla necessità di una revisione sostanziale del Contratto collettivo nazionale per i dipendenti da Aziende Farmaceutiche Speciali, verso un suo allineamento con i contenuti del settore privato”.

“Operazione, questa – spiega Gizzi -, che alleggerirebbe i costi per il personale che le Aziende sostengono, salvaguardando i livelli occupazionali e, dall'altro, annullerebbe elementi che oggi risultano essere più che altro privilegi non sostenibili e non legittimi dei farmacisti dipendenti di farmacie pubbliche rispetto ai colleghi del settore privato”.
 

10 luglio 2012
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