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Spending review. Msfi: “Farmacisti in piazza sono monito a Governo”


Per il Movimento spontaneo farmacisti italiani quello di Monti è un Governo “autoritario” e  “incapace di riconoscere tutti i gravissimi errori commessi che hanno portato alla quasi totale scomparsa della farmacia italiana”. Monito anche a Federfama: “Un sindacato diviso nel vertice e irrispettoso della base”.

11 LUG - La manifestazione dei farmacisti del 10 luglio, a Piazza Montecitorio a Roma, è stato per il Movimento Spontaneo Farmacisti Italiani (Msfi) “un segnale forte al Governo e a Federfarma”.

Un Governo tecnico che, secondo il Msfi, “per qualche oscuro motivo si accanisce contro le farmacie, senza considerarne il valore e l'importanza per il cittadino bisognoso di cure e farmaci, utilizzando la demagogia populistica del finto risparmio. Un Governo di economisti e banchieri che non valuta il ruolo sociale della farmacia ma esclusivamente l'aspetto economico, senza stimare il possibile impatto negativo per i cittadini delle sue scelte. Un Governo – continua ancora il Msfi - che parla di sviluppo economico, aumento dei posti di lavoro, rinnovo generazionale, ma riduce alla fame e costringe al licenziamento migliaia di professionisti. Un Governo Tecnico che, senza conoscere i numeri reali, agisce su pressioni di potentati economici con il solo interesse di incrementare i propri profitti”.

Quello di Monti, prosegue il Msfi, è “un Governo che non ha nessun interesse a migliorare il Sistema sanitario nazionale, preso ad esempio anche dal Presidente Obama, e a cui egli si è ispirato assumendo come consulenti degli Italiani, conoscitori della nostra sanità. Un Governo che vuole trasformare il nostro sistema mutualistico in assistenza economica; dove il cittadino in grado di pagare potrà curarsi, mentre chi non avrà soldi dovrà fare a meno delle cure”, e che “non tiene in considerazione il grave allarme lanciato dal Presidente di Farmindustria, dopo l'annuncio della difficoltà a commercializzare in Italia tanti farmaci salvavita per i continui tagli di prezzo. E infatti già in molte regioni i farmacisti hanno grandi difficoltà a reperire alcuni farmaci vitali per le cure del cittadino. Notizia, questa, stranamente non rilevata dai media!”.

“Un Governo – prosegue il Msfi - che vuole destrutturare la farmacia territoriale per dare spazio a gruppi economici. Uno stravolgimento iniziato da Bersani, con le famose "lenzuolate" demagogiche, ed oggi quasi completato con il consenso di questo Governo. Tutto ciò è potuto accadere per l'inconsistenza di coloro i quali avrebbero avuto il diritto/dovere di tutelare la propria categoria, i farmacisti, nell'esclusivo interesse del diritto alla salute dei cittadini”.

Insomma, “autoritarismo, auto-referenzialismo, mancanza di strategie, mancanza di dialogo con la base, mancanza di dialogo con l'intera filiera del farmaco, mancanza di risposta ad ogni attacco strumentale e demagogico sia mediatico che di altra natura, incapacità di fare autocritica, e soprattutto, incapacità di riconoscere tutti i gravissimi errori commessi” che, osserva il Msfi, “hanno portato alla quasi totale scomparsa della farmacia italiana. Ormai manca poco, e questo accade senza che tutta la dirigenza , provinciale, regionale e nazionale, manifesti il pudore di riconoscere le proprie responsabilità, dimettendosi!”

Ma il Msfi lancia un monito anche a Federfarma: “Se la manifestazione è riuscita con una adesione predeterminata da eccessiva prudenza, lo si deve al forte impegno profuso da un singolo farmacista, il Dr. Vittorio Contarina, e dall'associazione romana dei titolari promotrice di una chiamata a raccolta ed all'ultimo momento dei propri associati. Molti farmacisti titolari sono venuti a conoscenza delle modalità di espletamento della manifestazione solo a conclusione della stessa”.

“Lodevole – prosegue la nota del Msfi - la partecipazione di tanti ‘dissidenti’ verso la dirigenza sindacale a manifestare la loro disapprovazione che il Governo e Federfarma non possono esimersi dal considerare”.

Il Msfi lancia quindi le sue proposte al Governo: “Abrogazione immediata dell'intero articolo 11 della Legge Cresci Italia, in quanto non migliora il Sistema sanitario ma lo stravolge causando una diminuzione delle farmacie periferiche; apertura di un tavolo di lavoro serio dell’intera filiera del farmaco per una riforma migliorativa e non distruttiva della farmacia”.

E a Federfarma chiede si “fermarsi nella richiesta di una nuova remunerazione, non avendo ancora definito chiaramente il nuovo ruolo della farmacia” e di avviare “il rinnovo immediato di tutte le cariche nel consiglio di presidenza, come dalla base richiesto a gran voce”. Ma prima, “modificare il sistema elettivo dei rappresentanti nazionali con possibilità di scelta da parte di tutti gli iscritti”. “Un sindacato diviso nel vertice e irrispettoso della base è debole e poco credibile” e “ciò – conclude il Msfi - determina la possibilità della nascita di altri sindacati”.
 

11 luglio 2012
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