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Minacce ai veterinari. Balduzzi firma decreto per istituzione di un nuovo Osservatorio


La decisione annunciata dal sindacato di categoria che giovedì scorso aveva decisio di abbandonare la precedente commissione, accusando il ministero di aver sottovalutato il problema. Grasselli: "Ora avviare le soluzioni, perchè il fenomeno è grave e in allarmante aumento".

14 LUG - Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha firmato il decreto di istituzione dell'Osservatorio sulle intimidazioni ai veterinari di medicina pubblica. Lo ha annunciato, sulla base di fonti ministeriali, il Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica (Sivemp). Il decreto segue alla clamorosa decisione dello stesso sindacato di abbandonare il precedente Osservatorio istituito nel 2009, accusando il ministero di non aver avviato alcuna soluzione concreta contro le minacce e gli episodi di violenza nei confronti della categoria.

“Siamo soddisfatti, anche se il lavoro in realtà inizia adesso, con gravi ritardi, e deve arrivare a risposte concrete”, ha commentato oggi il presidente della Sivemp, Aldo Grasselli. “I ritardi che avevano portato alla protesta duravano da troppo tempo”, ha aggiunto Grasselli commentando positivamente anche “la decisione di far presiedere l'Osservatorio dal Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale. A questo punto ci aspettiamo che l'assemblearismo inconcludente sia sostituito da un sano dirigismo concertato per arrivare a soluzioni concrete ed efficaci”.

L’istituzione dell’Osservatorio costituisce infatti, “almeno formalmente”, un riconoscimento della problematica evidenziata dai veterinari e un passo avanti rispetto al gruppo di lavoro che si era formato tre anni fa per affrontarla. Quello costituito nel 2009 “dopo che avevamo denunciato dei gravi casi di intimidazioni subite dai veterinari”, spiega infatti Grasselli, era un gruppo “informale” creato “in termini volontaristici per fornire ciclicamente al ministero la documentazione sulla casistica che, in base a un questionario realizzato dal nostro sindacato, registrava un trend in aumento dei fenomeni intimidatori. Un gruppo che, però, nonostante l’avessimo richiesto, non aveva in questi tre anni ottenuto alcun riconoscimento e atto giuridico istitutivo”. Nell’arco di tre anni, spiega ancora Grasselli, “il sindacato ha presentato al ministero proposte operative per contrastare il fenomeno e dare sostegno ai veterinari vittime della violenza, ma dalle istituzioni non è seguita alcuna risposta concreta”. Da questo, la decisione del Sivemp di abbandonare il gruppo.

“Servono risposte vere. Abbiamo la necessità e l’obbligo di garantire la sicurezza ai veterinari”, ha ribadito Grasselli spiegando che molte volte le aggressioni nei confronti dei veterinari “restano silenti perché non sono eclatanti e avvengono in ambienti privati privi di controllo quali gli allevamenti e laboratori di lavorazione degli alimenti, non in strutture istituzionali e protette quali gli ospedali”. Inoltre, “spesso ci sono difficoltà a denunciarne la consistenza anche in termini probanti dal punto di vista giuridico”.

L’auspicio della Sivemp è che queste risposte possano arrivare ora. Partendo dai dati già raccolti in questi anni dal gruppo di lavoro e dalle proposte già avanzate, come quelle di “rafforzare i controlli e ottimizzare l’azione di repressione di certi comportamenti attraverso l’istituzione, presso le prefetture locali, di gruppi di lavoro degli organi di polizia sul fenomeno”. “Il ministero della Salute – ricorda Grasselli – ha competenze parziali, ma auspichiamo che il sottosegretario solleciti il ministero della Giustizie e il ministero dell’Interno per avviare modalità per prevenire questi incidenti”. "Dopo la risposta formale del ministero con l'istituzione ufficiale dell’Osservatorio - conclude Grasselli - si passi ora alla sostanza con atti concreti".
 

14 luglio 2012
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