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Che fine ha fatto l’Health Prevention Hub del PNRR?

di Claudio Maria Maffei

13 DIC - Gentile Direttore,
come noto nella Mission 6 del  PNRR lo spazio assegnato alla prevenzione è limitato e sarà compito sia del Ministero della Salute che delle Regioni recuperare in fase progettuale spazio, attenzione e risorse per questa dimensione dei LEA. Ogni opportunità presente nel PNRR va colta a questo scopo.
 
Due sono gli espliciti riferimenti alle attività di prevenzione nel PNRR. Il primo è rappresentato dalla previsione della definizione entro la metà del 2022, a seguito della presentazione di un disegno di legge alle Camere, di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio “One-Health. Un altro esplicito riferimento alla prevenzione si trova nel documento tecnico che ha accompagnato il PNRR a Bruxelles messo a suo tempo a disposizione da QS, dove si parla di un Health Prevention Hub nazionale nella parte dedicata al Progetto Infrastruttura tecnologica del Ministero della Salute e analisi dei dati e modello predittivo per garantire i LEA italiani e la sorveglianza e vigilanza sanitaria.
 
Si tratta di un progetto finanziato con 290 milioni di euro che ha tra i suoi quattro obiettivi quello dello sviluppo di strumenti di analisi avanzata per studiare fenomeni complessi e scenari predittivi al fine di migliorare la capacità di programmare i servizi sanitari e rilevare malattie emergenti. La frase è molto evocativa, ma di cosa si tratti bene non si capisce nemmeno leggendo il documento tecnico in cui si dice in inglese che il progetto supporta lo sviluppo di strumenti di calcolo altamente performanti per costruire nuovi modelli di pianificazione sanitaria e nuovi scenari per le attività di prevenzione anche grazie al ricorso agli strumenti del  machine learning e dell’intelligenza artificiale.
 
E qui compare tra gli scopi di questa azione la creazione di un Health Prevention Hub nazionale, che rappresenterebbe un modello di riferimento centrale valido anche a livello regionale con l’obiettivo di supportare la gestione coordinata delle politiche di prevenzione e promozione di uno stile di vita sano. Leggendo e rileggendo il tutto suona ancora una volta bene, ma non si capisce cosa voglia dire. Soprattutto non si capisce cosa voglia dire all’interno della Mission 6 del  PNRR che di regola fornisce indicazioni molto concrete alla declinazione di un nuovo modello di approccio alla tutela della salute all’interno del SSN. Oltretutto di questo Hub non fa in alcun modo cenno il Piano Nazionale della Prevenzione che pure prevede come strumento principe il Profilo di salute e di equità, che di quanto evocato nella descrizione dell’Health Prevention Hub fatta nel documento tecnico potrebbe enormemente avvantaggiarsi.
 
Per cercare di capirne di più ho cercato in rete esperienze o riflessioni teoriche in tema di Health Prevention Hub. In questa ricerca mi sono imbattuto in un unico riferimento utile e cioè  una delibera della Regione Molisedel 20 maggio di quest’anno in cui  si autorizza la partecipazione della Regione alla presentazione di un Progetto proprio dal titolo “Health Prevention Hub”. Il Progetto viene presentato con riferimento  al Piano Operativo Salute e in particolare all’Avviso per la selezione degli interventi da realizzare  nell’ambito della traiettoria 2 “"Ehealth, Diagnostica avanzata, medical device e mini invasività”, Azione 2.1 “Creazione di una rete nazionale per le malattie ad alto impatto”.
 
Il Piano Operativo Salute, leggiamo nella pagina dedicata del Ministero della Salute,  ha una dotazione finanziaria di 200 milioni, si inserisce nel processo unitario di programmazione strategica e operativa per il periodo 2014-2020, in coerenza con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) - area di specializzazione “Salute, alimentazione e qualità della vita”, il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) e il Piano Attuativo Salute della SNSI.
 
Torniamo al Progetto Health Prevention Hub della Regione Molise. Nell’allegato alla delibera si declina la sua possibile operatività proposta come esperienza pilota da sviluppare poi a livello nazionale. Leggiamo in questo allegato che il Prevention Health Hub sarà in grado di integrare studi, esperienze nazionali e internazionali e tecnologie in materia di prevenzione e fattori di rischio, nonché di catalizzare in modo sinergico le iniziative sulla prevenzione delle malattie croniche e sulla promozione dei corretti stili di vita in Italia del SSN, focalizzando prioritariamente gli interventi sui principali fattori di rischio individuati dall’OMS.
 
Il che, leggiamo più avanti, avverrebbe grazie alla costruzione di una piattaforma per la gestione distribuita, integrata ed intelligente per la prevenzione, predizione e cura personalizzata delle malattie croniche non trasmissibili e degenerative con  un iniziale riferimento alle patologie correlate con l’obesità e i consumi alimentari e stili di vita a rischio. A questo provvederebbe un network virtuale (basato anche su tecnologie 5G) utilizzato per raccogliere e processare mediante applicazioni di Intelligenza Artificiale dati relativi a profili di comportamento alimentari integrati con ulteriori informazioni (stili di vita, dati sanitari, profilo nutri genomico e metabolico, ecc.) ritenuti utili alla costruzione di diagnostica predittiva e personalizzata, alla definizione di corrette abitudini alimentari e modelli comportamentali.
 
Segnalo di passaggio che a livello internazionale vi è un unico riferimento (il  Prevention Hub del Black Dog Institute, un Istituto australiano che si occupa di salute mentale dei giovani).
 
Insomma di questo Health Prevention Hub è importante ed urgente saperne di più. Certamente la sua eventuale sperimentazione non può essere scollegata né dal Piano della Prevenzione (che non lo prevede), né da quello della Cronicità che ha largamente ispirato il PNRR. Sempre che il PNRR sia il contesto più adatto alla sua sperimentazione (e ammesso che questa sia ancora prevista).
 
Claudio Maria Maffei
 

 

13 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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