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Salute mentale e riabilitazione. Se i soldi vanno al privato

di Manlio Converti

26 AGO - Gentile direttore,
desidero rispondere a mia volta a Luca Balducci ‘Salute mentale. Ci si è dimenticati della “riabilitazione”’. Ci tengo a precisare che dove lavoro io i centri semiresidenziali ed i Centri Diurni assolvono al compito della Riabilitazione, che pertanto ho citato due volte, ma come una rosa che profuma ugualmente ancorché abbia un altro nome.

Non ho dimenticato nessuna figura professionale e non professionale, includendo anche attraverso l’assistenza sociale, l’ingresso vero e proprio nel mondo dello studio e del lavoro o la sua garanzia per chi rischi di esserne cacciato a causa della patologia psichiatrica.
Approfitto della sua nota per rimarcare alcuni elementi curiosi.

La popolazione generale viene massacrata dai mass media su casi di cronaca feroci, attribuiti a persone che non erano mai stati psicotici fino a trenta secondi prima, o suicidi disgraziatissimi, di persone che non erano considerate depresse da nessun centro di salute mentale fino a trenta secondi prima.
E’ riabilitazione anche fare un tavolo con i mass media per trovare un preciso accordo di Policy che impedisca l’abuso di termini riferiti a sofferenti psichici che vengono altrimenti a subire il disgusto e la paura generata contro di loro per diffamazione vera e propria. I soggetti colpevoli in prima persona, o sono morti e non gli importa, o approfitteranno volentieri del caos mediatico per usufruire della legge che evita il processo agli incapaci di intendere e di volere.
E’ riabilitazione anche fare un tavolo con il governo per eliminare definitivamente la legge che rende i sofferenti psichici cittadini anomali e disuguali davanti alla legge, rinforzando opportunamente i sistemi di terapia psichiatrica nelle case circondariali ed attivando in modo più efficace tutti i sistemi di riduzione della pena o di arresti domiciliari, proporzionandoli alla pena reale giudicata in modo effettivo dal tribunale competente. A quel punto gli assassini feroci si sentiranno anche loro diffamati dalla stampa ad essere presi per matti, non potendo più evitare processo e condanna.

La riabilitazione è talvolta anche solo il sottrarre al nucleo familiare per emancipare l’uno dall’altro, anche senza finalità specifiche, laddove le possibilità di miglioramento sono oggettivamente nulle. E’ infatti necessario che il paziente abbia i suoi spazi, soprattutto rispetto ad alcune strutture familiari che possono funzionare da attivatori delle crisi psicotiche, oppure al rovescio liberare dal carico dell’accompagnamento quei parenti che abbiano necessità lavorative o che per l’avanzata età non siano sempre in grado di svolgere il ruolo di caregivers sulle 24 ore.

Purtroppo né Balducci né io, né il caro direttore Fassari abbiamo alcun ruolo politico nel merito e i soldi, che dovrebbero sostenere i nostri meravigliosi progetti vengono attualmente deviati sui manicomi privati e sulle Rems, novelli manicomi pubblici, mentre alle Asl vengono sottratti personale, dignità e compiti, nonché appunto soldi ed autonomia nella possibilità di fare altro che dare farmaci secondo le regole dettate dal Big Pharma. Sine Pecunia...
 
Manlio Converti

Psichiatra e Attivista Lgbt

26 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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