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Le femministe si sono dimenticate del diritto alla genitorialità

di Manlio Converti

07 DIC - Gentile direttore,
riprendo il mio dialogo interiore ed i miei dubbi sul tema della GDA, gestazione per altri, Gestazione D'Appoggio. Le femministe italiane finalmente si vendicano di Pasolini. Dopo essere state perseguitate negli anni settanta dall'unico intellettuale omosessuale di rilievo, che era profondamente antiabortista in un senso che farebbe invidia al più feroce fanatico Pro-Vita, sono oggi proprio le femministe di quegli anni e le giovani promesse di Se Non Ora Quando (SNOQ) ad avere stilato una condanna senza appello a chi osasse parlare in Italia di Maternità Surrogata.
 
I commenti sulla 27ma ora del corriere.it non sono meno aggressivi ed unanimi, confondendo gli animi umani e trascinandoli verso l'ultima conquista della caccia alle streghe e dell'omofobia.
 
Sicuramente il tema è complesso, ma esiste da 30 anni e se ne parla solo adesso in Italia, perché noi omosessuali stiamo per avere, forse, uno straccio di diritto al riconoscimento come coppia e come famiglia. Tutto questo discorso è quindi fondamentalmente omofobo anche se il 96% delle GDA sono ovviamente a favore di coppie eterosessuali, spesso anche sposate.
 
Il tema divide, anche la mia coscienza. Nel merito sono a favore dell'interruzione volontaria di gravidanza, ma provo orrore all'idea che una donna lo pratichi, e da psichiatra so benissimo che questo e quel sentimento di Pasolini altro non è che la paura di essere in quanto omosessuale rifiutato prima di nascere dalla propria adorata madre.
 
Trovo pertanto folle e tutto sommato contraddittorio che SNOQ e femministe d'antan si pongano con tanta veemenza a vietare l'uso dell'utero e del corpo ad altre donne, che magari ne trarranno un beneficio economico discreto. Alcuni idealisti già pretendono che si dia l'utero gratuitamente in prestito, ma questo contraddice ogni idea di contratto e di libero mercato, come se appunto Marx, Foucault o De Beauvoir fossero sepolti da una nuova idea francescana delle relazioni sociali, che sappiamo nascondere una vecchia idea maschilista: darla via gratis...
 
L'ipotesi cardine di questo discorso omofobo si basa ovviamente sul mancato diritto del neonato, come se a ciascuno di noi avessero mai chiesto di nascere!
 
Quest'idea paranoica sul diritto del neonato, di cui si appropriano gli omofobi occidentali e slavi è davvero assurda, il che rende ancora più assurda la posizione delle femministe. A nessun neonato è chiesto di nascere né a casa di chi nascere né in quali circostanze storiche sociali etniche religiose e familiari. Non si vede perché l'unico diritto del neonato dovrebbe diventare un divieto. Il divieto di nascere in una famiglia gay evidentemente benestante ed occidentale.
 
Il neonato di una coppia gay che faccia uso di GDA avrà tra l'altro in uno dei due gay il padre naturale mentre con la madre che lo partorisce non avrà nessun altro legame biologico essendo, come nella gravidanza Eterologa, l'ovulo e quindi la maternità biologica di una diversa donna donatrice, generalmente anonima.
 
Ancora più assurda mi sembra il discorso di SNOQ se inizio il pensiero al rovescio, il cosiddetto ragionamento per assurdo.
 
Se è vera questa assurda crociata omofoba contro la GDA, allora i maschi omosessuali che donano il seme per la gravidanza Eterologa, essendo i padri biologici non dovrebbero essere allontanati dai propri figli, idem per le donne lesbiche che donino ovuli per GDA o per gravidanze Eterologhe, senza parlare dei padri delle donne che chiedano l'IVG, tornerebbe di corsa a tutti loro il diritto di paternità.
 
Esiste evidentemente un diritto alla Paternità o meglio di genitorialità più complesso, che le femministe si sono completamente dimenticate, quelle del padre gay biologico, tanto per dirne una, oppure del donatore di seme, oppure il padre della donna che chiede di abortire, o del padre che divorzia e via dicendo, che esse semplicemente cancellano d'un tratto.
 
Di fatto proprio il divorzio crea le condizioni per l'ultimo mio pensiero di questa mia ennesima lettera, di solito poco letta.
 
Le famiglie di tutte le oppositrici ed oppositori dei diritti della GDA e della genitorialità omosessuale sono di fatto delle famiglie di fatto o delle famiglie di pluridivorziati, e non cito gli ultimi casi di cronaca celeste...
 
Manlio Converti
Psichiatra
Attivista diritti Lgbt

07 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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