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Perché l'Omceo non pubblica i verbali delle commissioni disciplinari?

di Cosma Capobianco

15 DIC - Gentile direttore,
alcune recenti vicende hanno fortemente scosso la mia fiducia nell’Ordine quale garante dei suoi compiti istituzionali. Ho pertanto deciso di rendere pubblica l’ultima, che mi vede coinvolto personalmente e di cui posso mettere a disposizione tutta la documentazione. In sintesi, come specialista ambulatoriale operante in un presidio ospedaliero scrivo ripetutamente alla direttrice sanitaria per questioni di servizio senza ricevere alcun cenno di risposta. Vani risultano pure i tentativi di contatto telefonico e quelli tramite il coordinatore di branca come anche una segnalazione scritta al direttore sanitario aziendale. Una di tali questioni limita tuttora l’operatività dell’ambulatorio e il servizio agli assistiti.
 
Il 19 03 u.s. invio quindi un esposto all’Omceo di Milano, cui è iscritta l’interessata, chiedendo di valutarne il comportamento ai sensi degli art. 58 e 64 del Codice deontologico. La risposta non motivata (che arriva dopo oltre sei mesi) è che non vi sono “estremi di comportamento di deontologico rilievo”. Ho replicato all’Omceo di Milano che i comportamenti da me denunciati indicano mancanza di rispetto e di collaborazione, dato che l'interpellata non ritiene degno di risposta chi la interpella per motivi di servizio e, se questa mancanza non è deontologicamente rilevante, ci si domanda a che cosa servano codici e ordini professionali; inoltre, ci si potrebbe sentire autorizzati a comportarsi nel medesimo e deprecabile modo.

Aggiungo infine che l’Omceo di Como il 21.05.2014 decideva di non pubblicare più i verbali delle commissioni disciplinari (in precedenza pubblicati sul bollettino in forma anonima); chiesto quindi al presidente il motivo, ricevevo come risposta che “non esiste alcun obbligo alla pubblicazione dei procedimenti disciplinari... in attesa di ricevere dalla Fnomceo direttive in merito al DPR 137/2012 circa l’ annotazione di tali procedimenti sull’albo”.
 
A me pare che l'Ordine esiste anche per tutelare il cittadino che dovrebbe poter sapere se un sanitario ha violato la legge, così come ogni iscritto dovrebbe poter sapere se un collega è degno di essere eletto a una carica ordinistica, non essendo purtroppo raro trovare medici e dentisti nelle cronache giudiziarie. Concludo che con un po’ di sana concretezza luterana, in attesa di dettagliate norme di legge (di cui vi è già bizantina abbondanza), gli Omceo dovrebbero agire come, per esempio, l’Ordine dei Giornalisti che pubblica on-line i procedimenti disciplinari completi di nomi e cognomi.
 
Altrimenti, chiunque potrà, per esempio, qualificare come “orango” una collega pubblicamente senza subire alcuna conseguenza (vi risultano procedimenti in tal senso presso l’Omceo di Bergamo?)

Dott. Cosma Capobianco
Odontoiatra - Servizio Sanitario Nazionale
Como

15 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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