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Comma 566. Dai medici un pensiero 'medievale' della sanità

di Antonio Bortone

24 DIC - Gentile direttore,
dopo aver celebrato i trent’anni del celebre film di Zemeckis “Ritorno al futuro”, c’è chi ora pretende di celebrare, in Sanità, uno sconcertante “Ritorno al passato”. Purtroppo non è un dibattito appassionante e tantomeno costruttivo, quanto espresso nella lettera della presidente Chersevani indirizzata al ministro Lorenzin.

Ovviamente spetterà al Ministro rispondere e pronunciarsi nel merito. Tuttavia, essendo stata resa pubblica, le professioni sanitarie rappresentate nel CONAPS, non possono astenersi dal riscontrare quanto segue: si ripropongono modelli organizzativi obsoleti e scaduti, con un pensiero “medievale” della Sanità, come se si fosse perso l’orientamento e la cognizione dello spazio e del tempo.

Leggiamo con incredulità anzi con vero e proprio imbarazzo le continue dichiarazioni della Presidente della FNOMCeO sul famigerato comma 566. Dopo aver assistito ad uno sciopero nazionale dei Medici indetto da un Ordine Professionale, assistiamo ad appelli per cancellare articoli di Legge su attività che di fatto già accadono nel nostro Paese. 

Pretendere che sia la politica ad intervenire per affermare la "supremazia" di una categoria quale quella dei Medici su un intero Sistema Sanitario fatto di un mondo professionale con culture altamente specializzate, di diverse discipline che coprono la vastissima gamma dei servizi alla Salute, è a dir poco anacronistico e poco tollerabile per un Sistema Sanitario sempre più complesso dove le parole d'ordine sono efficacia, appropriatezza ed efficienza. Per garantire la sostenibilità di esso, è fondamentale quindi il modello delle competenze che riguardano la specificità e la mission di ogni Professione.
I toni utilizzati dalla Presidente di un Ordine importante come quello dei Medici sembrano appartenere più ad un mondo di pura rivendicazione di diritti quasi intoccabili di una categoria che pretende di fermare i processi di sviluppo, innovazione e conoscenze scientifiche che appartengono a tutte le Professioni Sanitarie e che si basano su discipline solidamente definite.

Ancora una volta si agita un terrorismo psicologico a spregio dell’intelligenza dei Cittadini anzi, strumentalizzando le Persone malate per l’unico scopo di affermare la fantomatica leadership funzionale nel percorso di cura.

Suscita profonda tristezza un simile dibattito. Le Professioni Sanitarie sono una realtà attiva ed essenziale in quel mondo (il SSN), che si deve declinare al plurale ma che la rappresentanza medica, professionale e sindacale, intenderebbe ancora oggetto della loro “sovranità”.
Negli ultimi venti anni le Professioni Sanitarie sono profondamente cambiate. La crescita ed il cambiamento è stato determinato da una complessità clinica sempre crescente nonché da una continua evoluzione tecnica, tecnologica e metodologica. In definitiva, lo sviluppo professionale ha seguito i crescenti bisogni di salute nel rispetto delle persone. Al contrario, la categoria medica non ha avuto alcuna modifica. È l’unico Corso di Laurea in Italia, che è rimasto immutato nel tempo anche al cospetto della formazione in medicina che avviene nel resto d’Europa. Per queste semplici riflessioni, la lettera al Ministro Lorenzin si commenta da sé.
 
Ci auguriamo che un Ordine così importante, torni a svolgere il suo vero ruolo di garante soprattutto verso i Cittadini della qualità professionale di chi rappresenta e abbandoni logiche rivendicative di puri "diritti" di supremazia, questo non è un ruolo che compete ad un Ordine.
Le Professioni Sanitarie tutte sono in Italia, come nel mondo, una risorsa per il diritto alla Salute, indispensabili per la sostenibilità del Sistema Sanitario; nessun veto potrà mai fermare il processo di conoscenza che fornisce loro l'autorevolezza, la responsabilità e l'autonomia per i servizi a coloro che gli affidano la cosa più preziosa, la propria Salute.

Siamo alla vigilia del Santo Natale; quindi speriamo che il Bambinello porti in regalo, alla presidente Chersevani, una bella bussola ed una clessidra! Solo così si potrà tornare in pace a dialogare. Auguri a Tutti
 
Antonio Bortone
Presidente Nazionale CONAPS

24 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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