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Finalmente nasce Amigay, associazione medica e sanitaria lgbt e gayfriendly

di Manlio Converti

18 DIC - Gentile direttore,
come scrive il caro collega Luca de Fiore, non è possibile censurare la scienza proprio perché è Evidence Based! Eppure è così anche in Italia dove perfino l'Italian Journal of Gender Medicine mette in pratica la censura preventiva parlando solo di Donne eterosessuali e cisgender, ignorando finora le parole 'donne lesbiche', 'persone lgbt', 'transgender', 'diversity' et similia, forse per carenza di competenze o di richieste.
 
Sulla censura preventiva si basa la ferocia dei regimi omofobi, dalla Russia di Putin agli Usa di Trump, eppure esistono documenti ufficiali dell'OMS che specificano che Genere vuol dire anche: When individuals or groups do not “fit” established gender norms they often face stigma, discriminatory practices or social exclusion – all of which adversely affect health. It is important to be sensitive to different identities that do not necessarily fit into binary male or female sex categories.
 
Purtroppo i precedenti documenti tuttora online per l'OMS Europa (che include Russia e Turchia) usano quest'altra definizione di Genere, che sicuramente non piacerà a nessuna donna eterosessuale cisgender italiana: Women and men differ in biology, the roles and responsibilities that society assigns to them and their positions in the family and community.
 
Esistono differenze epidemiologiche dimostrate (ovviamente all'estero) relative ad almeno le poche esperienze e metanalisi fatte in oncologia, psichiatria, cardiologia (non solo HIV e MTS) ma anche su omofobia sanitaria, fattore protettivo del sostegno da parte dei sanitari al Coming Out o grave riduzione della aderenza generale a programmi di prevenzione e cura delle persone LGBT. 
 
Esiste una specifica nota WPA marzo 2016 perché si lavori in modo evidence based ed inclusivo, partendo da strumenti di anagrafica sanitaria a scopo di ricerca ed epidemiologico, fino alla necessità di corsi di formazione, cioè sul sex orienteering e medicina di genere LGBT. 
 
In realtà in Italia la maggioranza dei medici neanche lontanamente sa chi siano le persone LGBT e i soli medici che si esprimono pubblicamente nel merito sono ferocemente omofobi. 
 
Oggettivamente tutti i lavori di Medicina di Genere LGBT partirono nel 1990 grazie alla GLMA, che fatica ad estendersi in Europa. 
 
Negli USA le ricerche si sono istituzionalizzate e sono partiti gli accreditamenti delle strutture sanitarie pubbliche e private rispetto ad un Healthcare Equity Index (HEI) di cui vi ho allegato in foto i criteri
 
A Gennaio, con grande fatica, fonderemo finalmente AMIGAY, associazione medica e sanitaria lgbt e gayfriendly,  purtroppo senza essere ancora riusciti a superare il terrore dei colleghi LGBT, che solo raramente fanno Coming Out e che quando lo fanno sono terrorizzati all'idea di occuparsi di Medicina di Genere LGBT perché temono gravi ripercussioni sul lavoro. 
 
Occorre uno sforzo comune di istituzioni sanitarie e universitarie per interrompere la censura preventiva e lavorare onestamente sulla Medicina di Genere anche LGBT.
 
Manlio Converti 
Psichiatra 
Attivista Lgbt 

18 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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