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Lazio. Difficoltà nel sistema della ricetta elettronica. Ordine dei medici chiede rinvio


Nel Lazio l’obbligo di “ricetta elettronica” continua a creare difficoltà operative e il sistema informatico presenta lacune che vanno colmate prima di sanzionare i camici bianchi. La denuncia è dell'Ordine dei Medici di Roma che chiede una proroga dei termini e un tavolo tecnico con la Regione per rappresentare i problemi riscontrati.

09 OTT - Il termine inziale fissato per l’entrata in vigore di tale obbligo è già slittato dal 30 giugno al 1 ottobre scorso e una recente circolare del Tesoro ha richiamato fermamente le amministrazioni regionali a sanzionare i medici in caso di mancato invio. L’Ordine però sottolinea che, allo stato attuale, “il sistema informatico determina in numerosi casi l’impossibilità di effettuare correttamente e tempestivamente l’invio. Da qui la richiesta di una nuova proroga del termine e di un confronto con gli uffici tecnici della Regione”.
 
“La filiera – prosegue la nota dell’Omceo Roma -  della “ricetta elettronica” è alquanto complessa e segmentata: essa deve giungere al SAC-Servizio di Accoglienza Centrale (gestito dalla SOGEI, dove già afferiscono le certificazioni di malattia) del Ministero dell’Economia e Finanza, passando però prima per il SAR-Servizio Accoglienza Regionale che raccoglie i dati territoriali. La realizzazione dei sistemi di collegamento al SAR è demandata alle singole regioni: quello della Regione Lazio è affidato alla LAIT ed è in forte ritardo. La stessa circolare del Tesoro però non ipotizza sanzioni per le amministrazioni inadempienti. Le sanzioni, in definitiva, ricadono solo sui medici e il disservizio sui loro pazienti”.
 
“Per i medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, etc. – continua il comunicato -  è a disposizione una piattaforma online su cui le prescrizioni devono essere inserite singolarmente, compilando ogni volta i dati anagrafici del paziente e selezionando da un menù a tendina il farmaco o la prestazione. Inoltre molte strutture pubbliche sono carenti come hardware, con postazioni obsolete o insufficienti. Anche per i medici di medicina generale (MMG), stante la mole di accessi quotidiani dai loro studi, il sistema non è pratico, quando non addirittura impraticabile. Tanto che la maggior parte ha provveduto ad acquistare a proprie spese dei software per gestire più facilmente l’invio delle ricette al SAC”.
 
“C’è poi il problema dei medici sostituti”, fa notare Alfredo Cuffari, presidente dello SNAMID-Roma, la Società’ Nazionale Aggiornamento per il Medico di Medicina Generale: “Quando essi sostituiscono un MMG non sono abilitati all’accesso per l’invio della ricetta elettronica, quindi dovrebbero usare le credenziali di accesso del titolare. Sarebbe corretto e logico assegnare loro una registrazione personale, attivabile dalle ASL al momento della sostituzione e attivo per tutta la durata della stessa”.

09 ottobre 2012
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