Ospedale Civile di Venezia. Leoni (Omceo): “Medici prossimi alla quiescenza e Ps sotto organico”
di Endrius Salvalaggio
Non nasconde le sue preoccupazioni il presidente dell’Omceo di Venezia sul destino dell’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo, determinato da carenze di medici, con un circa un 30% pensionabile nei prossimi anni, e un Pronto Soccorso tirato all’osso. “Specifiche indennità devono essere immediatamente previste e dei benefit per chi ha intenzione di lavorare a Venezia centro storico. O le criticità aumenteranno per tutti i cittadini e per tutti noi”
28 NOV - “Nell’Ospedale Civile di Venezia esistono più di una criticità che, se non saranno risolte, potrebbero compromettere un po’ tutto il sistema sia per i cittadini che per tutti noi. La prima è che su oltre un centinaio di medici in servizio quasi un 30 per cento sono pensionabili nei prossimi anni. Il secondo è che nel Pronto soccorso sono rimasti solo 10 medici di cui più d’uno quiescente fra non molto, mentre altri due con difficoltà per motivi di salute”. A fare il preoccupante punto è il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi e Odontoiatri di Venezia,
Giovanni Leoni. Oltre alla situazione di carenza di personale nell’ospedale lagunare, Venezia deve fare i conti con la difficile situazione che la contraddistingue, come il carovita e i disagi legati alla mobilità. Sebbene, la Regione incardina dei concorsi almeno una volta l’anno, accade spesso, proprio per le caratteristiche, che i partecipanti siano sempre (o quasi9 meno dei posti messi a bando.
“In questo modo non c’è ricambio di medici. Conseguenza vuole che l’ospedale non riesce mai a rimpiazzare i medici che per un motivo o per un altro danno le loro dimissioni - continua Giovanni Leoni -. Se non si ricorrerà ad incentivi corposi finalizzati a superare ad esempio il caro vita o l’accesso stesso per chi arriva da fuori Venezia, l’Ospedale Civile di andrà sempre più in difficoltà”.
E che dire del Pronto soccorso, che Giovanni Leoni paragona al portale dell’ospedale, che va avanti grazie ai turni riservati a qualche medico libero professionista o proveniente dalle cooperative? “Quando sono entrato nel 1988 nel SSN – ricorda il presidente OMCeO di Venezia – sono partito proprio dal Pronto soccorso dove non esistevano bandi per medici solo con la laurea, ma si poteva accedere solo con la specializzazione, in particolare in chirurgia generale oppure con adeguata anzianità di servizio e questo per la necessità di avere personale formato e il più possibile autonomo, considerato che il medico di Ps essenzialmente lavora da solo, ognuno con la sua serie di pazienti”.
“Siamo passati da bandi di concorso per soli specialisti generazione – dice Leoni - a contratti di libero professionali anche per neolaureati. Pare che adesso serva sempre meno per visitare i cittadini in urgenza ed emergenza, con medici appena laureati messi già in prima linea. Ma forse era stupida la mia generazione”.
Questo stato di cose interessa tutti i Ps, ma a Venezia centro storico, per Leoni, le cose si complicano ancora di più che in altri ospedali. “Nuove e specifiche indennità devono essere immediatamente previste per favorire le assunzioni in tutto il gruppo urgenza ed emergenza, cominciando dal Pronto soccorso. Regione e Governo devono dedicare delle risorse adeguate a questo settore. Lo devono capire, presto o tardi, meglio presto, o le criticità aumenteranno inesorabilmente per tutti i cittadini, per tutti noi”.
Endrius Salvalaggio
28 novembre 2023
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