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Lombardia. Mantovani: “Non ho intenzione di chiudere ospedali”


Gli ospedali di Esine e di Edolo non subiranno alcun taglio e accorpamenti. È quanto ha affermato l’assessore alla salute, secondo il quale con “la razionalizzazione e la riorganizzazione dell’esistente si riuscirà ad eliminare sprechi e doppioni, reinvestendo in servizi sanitari e ricerca”.

25 GIU - “Gli ospedali di Esine e di Edolo non subiranno alcun taglio e nessun accorpamento. Non sono vere quelle notizie che vedrebbero chissà quale sconvolgimento delle strutture sanitarie della Valcamonica e di Brescia. Talvolta queste notizie riguardano anche altri ospedali e province creando solo confusione tra i pazienti e inquietudine tra quanti operano nelle strutture ospedaliere”.
Parola di assessore. Mario Mantovani, vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia nel corso di una visita all’Ospedale di Esine (Brescia) sgombra il campo da equivoci sulla possibile chiusura delle strutture.

Nessuno ha mai parlato di tagli ha quindi precisato Mantovani, semmai il contrario: “Abbiamo emanato – ha precisato – un decreto che abolisce sino al primo gennaio 2014 i ticket sulla piccola chirurgia. Era un’altra tassa a carico dei cittadini decisa dal governo Monti e noi l’abbiamo eliminata. Anche il provvedimento di riordino delle alte specialità che prevede la revisione di quelle strutture, come l’emodinamica, la cardiochirurgia, la chirurgia toracica, la neurochirurgia è finalizzato a riorganizzare la sanità. Abbiamo un po’ meno fondi di prima, ma nonostante ciò, attraverso la razionalizzazione e la riorganizzazione dell’esistente riusciremo ad eliminare sprechi e doppioni, reinvestendo in quei servizi sanitari e nella ricerca scientifica che fanno della Lombardia la regione con una delle migliori sanità d’Europa”.

Riorganizzare, ha poi aggiunto Mantovani, “significa mettere le mani in strutture che, ad esempio, hanno quattro mila dipendenti e dove 250 di loro sono impiegati nella gestione delle buste paga. Non sarebbe meglio utilizzare dei buoni software, reimpiegare il personale in altre attività più necessarie e col tempo pensare di assumere meno amministrativi e più medici e infermieri? Questo vuol dire riorganizzare le risorse esistenti per migliorare ulteriormente il servizio della sanità lombarda. Non dimenticando – ha aggiunto Mantovani – che proprio nei giorni scorsi mentre il governo aveva eliminato 87 borse di studio, la Regione Lombardia non si è dimenticata dei giovani che devono specializzarsi e che saranno i nostri migliori medici del futuro: nonostante le ristrettezze economiche abbiamo finanziato 33 borse di studio per altrettanti giovani medici specializzandi”.

25 giugno 2013
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