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Sicilia. Borsellino avvia procedure per sospensione attività neonatale Casa di cura dove è nata Nicole. La Procura: “Morte causata da complessa serie di concause”. Lorenzin: “Nei nuovi Lea grande attenzione al materno-infantile”.


La decisione presa ieri al termine della riunione in assessorato. “E’ una procedura dovuta, precisa l’Assessore, da assumersi in via cautelare e precauzionale”. Ma la sospensione sarà definita solo dopo le controdeduzioni della struttura e l’esito dell’ispezione ministeriale. Sotto indagine della Procura anche la “reazione delle strutture centrali, a partire dal 118”

15 FEB - L’Assessore per la Salute, Lucia Borsellino, ha provveduto ieri con il proprio staff a predisporre gli atti conseguenti al vertice tenutosi il giorno prima in Assessorato per fare luce sul caso della piccola Nicole, dando incarico al dirigente generale del dipartimento Attività Sanitarie di avviare le procedure finalizzate ad un’eventuale sospensione delle attività di ostetricia della casa di cura Gibiino di Catania, limitatamente alla sola attività di ricovero per il parto.

“E’ una procedura dovuta, - precisa l’Assessore – da assumersi in via cautelare e precauzionale per la cui definzione di dovranno attendere le controdeduzioni della struttura nonché l’esito dell’ispezione della Commissione congiunta Ministero – Regione che si insedierà lunedì 16.”

Contestualmente i Direttori Generali delle Aziende sanitarie interessate e le centrali operative del 118 sono state chiamate a fornire tempestivamente ulteriori elementi, oltre quelli richiesti ieri in sede di riunione.
 
Le indagini. In una nota diffusa dalla Procura di Catania si sottolinea: "Può ritenersi che la morte della piccola Nicole sia dipesa da una complessa serie di concause, sin dal momento del parto e delle terapie effettuate nelle primissime fasi di vita della bambina".  
"Sono oggetto di accertamento – continua la nota - anche le modalità di reazione delle strutture centrali, a partire dal 118, nonché i tempi e le modalità di utilizzo dell’autoambulanza e la adeguatezza del personale del mezzo rispetto all’emergenza che si prospettava".
"Sulla base di quanto sin qui raccolto – sottolinea ancora la Procura catanese - sono quindi state effettuate le valutazioni necessarie per ipotizzare responsabilità penali, ai fini del compimento di atti urgenti irripetibili".
 
La Procura ha poi specificato che le indagini sulla morte della neonata "sono oggi divise in due ambiti. Da un lato l'individuazione delle dirette responsabilità nella morte della piccola Nicole. Tra queste vi sono anche le ipotesi omissive relative a comportamenti che possano aver contribuito all'evento per l'individuazione dell'unità di rianimazione, in relazione alle informazioni ricevute circa le condizioni critiche in cui versava la bambina. Dall'altro lato si procede separatamente alla valutazione di responsabilità per omissione con riferimento alla messa a disposizione delle unità di rianimazione neonatale, alle segnalazioni di insufficienza di quelle funzionanti, alla previsione di meccanismi atti a far fronte ad emergenze nella situazione data".
Mentre le caratteristiche dell'ambulanza che ha curato il trasporto da Catania all'Utin dell'ospedale di Ragusa sono risultate idonee al trasporto in rianimazione neonatale, e il mezzo risulta essere stato presidiato da medici rianimatori.

"Lunedì  - sottolina ancora la Procura - sarà conferito incarico di consulenza medica ad un collegio composto da un medico legale, da un ginecologo e da uno specialista di neonatologia e rianimazione".
La Procura di Catania precisa infine che non si possono ancora comunicare i nomi degli indagati, che dovranno prima ricevere l'informazione di garanzia, nell’ambito del fascicolo aperto sulla morte di Nicole.
 
Lorenzin: “Cose così non devono accadere”. “Abbiamo ormai da anni linee guida nazionali neonatali sulle urgenze, che le Regioni devono applicare – ha detto il ministro-. Per questo abbiamo inviato subito gli ispettori del Ministero per verificare quanto accaduto".
"Ho disposto - ha continuato il Ministro - che venga effettuata anche una verifica sulla direzione degli ospedali, su come ha risposto la rete dell'unità di emergenza e in generale sui Lea".
Per quanto riguarda le responsabilità, Lorenzin ha detto di “volerle accertare in maniera molto chiara”. Il Ministro ha ricordato però che "c'è un tema molto più grande che riguarda il disservizio delle Regioni del sud, specie quelle in piano di Rientro. Lo stato dei livelli di essenziali di assistenza non va sottovalutato ed è più importante del bilancio economico di una Regione".
Il Ministro ha sottolineato che quello di cui si parla non è il primo caso del genere e che nei nuovi Lea si cerca di sostenere il percorso materno-infantile. "Nei nuovi Lea abbiamo inserito la parte prenatale come assistenza al parto. Per noi la rete di neonatologia è una priorità. Riferirò in Parlamento del risultato delle ispezioni e in tempi brevi verificherò anche i Lea e la rete neonatale in Sicilia".

15 febbraio 2015
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