Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Lunedì 06 MAGGIO 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

Toscana. Piano socio-sanitario 2011-2015: per la prima volta sarà integrato e partecipato


Il nuovo Piano, presentato ieri, metterà per la prima volta insieme l'aspetto sanitario e quello sociale. La sua stesura terrà conto anche delle indicazioni dei cittadini grazie ad una fase di ascolto che inizierà in questo mese di marzo. “Abbiamo indirizzato il nuovo Piano che ci accompagnerà per il prossimo quinquennio – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Daniela Scaramuccia – sul diritto alla salute della persona”.

01 MAR - Gli assessori al diritto alla Salute Daniela Scaramuccia e al Sociale Salvatore Allocca hanno presentato ieri la fase di avvio della redazione del nuovo Piano socio-sanitario per il quinquennio 2011-2015, i cui lavori si concluderanno il prossimo ottobre.
Due le novità di rilievo evidenziate:  per la prima volta il Piano sarà insieme sociale e sanitario, e, soprattutto, sarà prevista una partecipazione attiva da parte dei cittadini che potranno dare il loro contributo tramite una fase di ascolto che prenderà il via in questo mese di marzo.
L’idea, come ha spiegato dall’assessore alla Salute Scaramuccia, è nata dagli studi condotti negli anni passati, che hanno dimostrato come i comportamenti adottati e le disuguaglianze sociali, culturali, economiche incidano sul livello di salute delle persone. “Per garantire un accesso che sia realmente equo, è importante quindi, prima analizzare i comportamenti in tutte le loro caratteristiche, ed essere poi in grado di promuovere azioni che possano aiutare le persone a modificare quelli che sono nocivi alla salute – ha detto l’assessore -. La sfida è comprendere che diversi individui affrontano in maniera diversa il proprio percorso di salute. Voglio sottolineare – ha aggiunto  – che per questo Piano non si parte da zero, ma si fa tesoro dei Piani sanitari precedenti”.

In Toscana, l’impatto delle disuguaglianze è stato stimato, per esempio, in circa 70-110 decessi per centomila persone per anno, attribuibili al differenziale di livello di istruzione. Questa valutazione è stata realizzata dallo Studio Longitudinale Toscana (SLTo), che ha seguito dal 1981 al 2005 i residenti dei Comuni di Firenze, Livorno e Prato.
Dallo studio citato risulta inoltre che oggi in Toscana le disuguaglianze socio-economiche si riflettono in una sovramortalità precoce, maggiormente a carico degli uomini, e relativamente a cause specifiche legate alla professione e alle abitudini di vita.
Anche gli studi riguardanti il ricovero ospedaliero, hanno mostrato come il bisogno di assistenza ripiana le differenze tra i cittadini e le opportunità sono le stesse per tutti, ma la letteratura epidemiologica è concorde nel mostrare che le classi sociali più alte utilizzano maggiormente l’assistenza extra-ospedaliera, sia specialistica che di medicina generale, mentre le classi sociali più svantaggiate non riescono a sfruttare adeguatamente le soluzioni alternative al ricovero ordinario.
 
Dalle indagini condotte sulla popolazione toscana negli anni passati dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è risultato che gli anziani non hanno comportamenti omogenei: una parte frequenta poco i servizi distrettuali, fa un basso uso del medico di famiglia ed ha una prevalenza di ricoveri non programmati; un’altra parte di essi invece li utilizza anche più del necessario. Riconoscere i diversi gruppi di popolazione permette quindi di individuare meglio i bisogni e rispondere in modo più adeguato. Da uno studio dell’Ars (Agenzia regionale di sanità) su comportamenti e stili di vita, emerge, per esempio, che i fumatori si collocano soprattutto nelle fasce bassa e medio-bassa per quanto riguarda livello di istruzione e classe sociale. Ancora, il 37,10% dei bevitori a rischio appartengono alla classe sociale bassa, il 26,10% a quella medio-bassa.
“Per questo – ha concluso l’assessore Scaramuccia – è importante investire competenze e risorse nella prevenzione primaria e nella promozione della salute, nella consapevolezza che la vera ricchezza di un territorio è rappresentata dalla salute dei propri cittadini, e che i determinanti di salute sono strettamente collegati agli aspetti socio-economico-culturali. Per poter realmente incidere sulle differenze di salute, il sistema deve intervenire sugli stili di vita adottati dagli individui con proposte che tengano conto delle differenze e delle modalità con cui ognuno si relaziona con il sistema sanitario regionale”.
 
 
Il confronto con i cittadini verrà aperto sui seguenti ambiti:
 
- Intervenire fin dall’infanzia sugli stili di vita: obesità, attività fisica, istruzione, ecc.
- Ridurre al massimo le disequità sociali: disagio, abitazione, ecc.
- Concentrare l’attenzione sulle potenzialità dei soggetti, ossia sulla responsabilità di ognuno di essere il protagonista consapevole del proprio percorso di cura.
- Migliorare l’accesso e l’efficacia dei servizi territoriali, liste d’attesa, specialistica, rete ospedaliera.
 


01 marzo 2011
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy