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Liguria. Ospedale Rapallo diventerà nuovo polo ortopedico d’eccellenza


“L’ospedale di Rapallo è destinato a diventare un polo dell’attività elettiva dell’ortopedia, con il trasferimento della struttura di ortopedia della ASL 4 da Sestri Levante”. Lo chiarisce l’assessore alla Salute, Claudio Montaldo rispondendo al consigliere regionale di Fds, Giacomo Conti che aveva espresso dubbi sull’effettiva realizzazione del progetto vista la continua ‘fuga’ di pazienti in altre regioni che già costa 40 milioni l’anno.

18 MAR - “La struttura di Rapallo è appena partita – spiega Montaldo – gli interventi di ortopedia sono iniziati il 24 febbraio e ad oggi non sono ancora pienamente impegnate le sale operatorie perché si procede gradualmente con l’inserimento del personale che deve prendere servizio”. “Ulteriori spazi – continua Montaldo – verranno dedicati agli operatori del servizio pubblico dell’area metropolitana per abbattere le liste di attesa, soprattutto dove gli spazi operatori sono fortemente condizionati dall’elevata traumatologia”. “Inoltre – continua Montaldo - lo spostamento dell’equipe di Recco al Villa Scassi si è reso necessario perché, oltre all’attività elettiva, che continuerà ad essere svolta nella nuova sede, si possa rafforzare la presenza di medici ortopedici nell’attività di guardia e reperibilità nel Dipartimento di Emergenza dell’ospedale di Sampierdarena”. “Non condivido comunque – conclude l’assessore alla salute – il pessimismo del consigliere Conti, ma naturalmente colgo le sue preoccupazioni per far sì che i fatti possano andare nella direzione contraria a quella da lui paventata”.
Ad inizio mese, infatti, Giacomo Conti, consigliere regionale Federazione della Sinistra e membro dell’ufficio di presidenza, ha presentato una interrogazione in consiglio per fare il punto sull’attuazione del piano sociosanitario nel Tigullio.
“Il documento, approvato dal Consiglio Regionale nell’agosto 2010 – ha spiegato Conti - si prefiggeva l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio e diminuire i costi derivanti dalle fughe, in particolare nel settore dell’ortopedia elettiva, attraverso la costituzione di un forte polo chirurgico ortopedico e riabilitativo integrato tra la struttura di Recco e quella di Rapallo”. Per ottenere questo risultato, la ricetta è una sola: “Aumentare la qualità e il numero degli interventi nelle strutture pubbliche. In pratica, diminuire i tempi di attesa, che per gli interventi di chirurgia ortopedica si avvicinano ai 12 mesi. L’obiettivo del nuovo ospedale di Rapallo, quindi, non può essere quello di mantenere inalterato il numero di interventi effettuati nel 2010 a Sestri Levante. Questo vorrebbe dire alimentare il business del privato a scapito del diritto alla salute dei cittadini”. Fermare le fughe era il punto cardine del riassetto: per questo è stata decisa la trasformazione dell’ospedale di Recco in polo riabilitativo, il trasferimento nella nuova struttura di Rapallo del reparto sestrese e del day hospital di Santa Margherita, operazioni funzionali alla nascita di un polo di elezione di ortopedia. “Ora è necessario rendere funzionale il polo di Rapallo con un potenziamento dei reparti, soprattutto dal punto di vista delle professionalità”. I dati ufficiali forniti dall’Agenzia Regionale della Sanità parlano chiaro: nel 2009 sono stati più di 10mila i cittadini liguri che, per problemi e malattie muscolo-scheletriche, si sono rivolti a strutture di altre regioni. Il 20% di questi sono residenti nel territorio dell’ASL 4. Un problema che ha risvolti sociali ed economici pesantissimi: “E’ inaccettabile che i cittadini non vedano garantito il proprio diritto alla salute in tempi ragionevoli nel proprio territorio. In più, c’è da considerare il danno economico per tutti i contribuenti: nel 2009 il costo complessivo che ha gravato sulla sanità ligure a causa di questo capitolo è stato di circa 40milioni di euro. E’ necessaria una programmazione che riesca a dare una risposta ai quasi duemila cittadini del Tigullio che ogni anno si recano in strutture convenzionate, perlopiù in Piemonte o in Lombardia, perché gli viene negata la possibilità di essere operati nell’Asl 4”.

18 marzo 2011
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