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Lea. Ecco le performance regionali. La griglia finale 2014 sugli adempimenti nelle Regioni ne promuove tredici e ne rimanda tre


Tra le Regioni a statuto ordinario, oggetto dell'analisi del ministero della Salute, tredici promosse e tre "rimandate". In testa per gli adempimenti sul mantenimento dei Livelli essenziali di assistenza Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, in coda Calabria, Campania e Molise. Il ministero pubblica i risultati finali 2014. IL DOCUMENTO. 

14 MAR - Toscana, Emilia Romagna e Piemonte (anche se in piano di rientro) le migliori Regioni nell’erogazione dei Lea, Calabria, Campania e Molise le peggiori.
Il copione 2014 del mantenimento dell’erogazione dei Lea - già anticipato nei macro-risultati, ma ora divulgato nel dettaglio dal ministero della Salute, che ha appena pubblicato sul suo sito il documento "Adempimento 'mantenimento dell'erogazione dei LEA' attraverso gli indicatori della Griglia Lea - Anno 2014" – è quello apparentemente già noto, con tredici Regioni in “verde” - che quindi potranno accedere alla quota premiale del 3% prevista per l'anno di riferimento, ora scesa al 2% - con punteggi cioè superiori a 160, considerate adempienti) e tre in giallo (punteggi tra 130 e 160 che richiedono “impegni” su alcuni indicatori).
 
Le buone notizie sono che non c’è nessuna Regione in rosso (sotto il punteggio di 130: l’ultima in questa situazione definita critica è stata la Campania nel 2012), e che rispetto le Regioni adempienti nel 2014 sono aumentate rispetto agli anni precedenti passando dalle 10 del 2012, scese a nove nel 2013 alle tredici del 2014.
 
Ma l’analisi di dettaglio dei risultati mostra ancora alcune necessità di aggiustamenti. Nonostante le medie finali infatti, guardando l’esito delle valutazioni rispetto ai vari indicatori, l’unica Regione che nella parte del rapporto che riguarda la verifica degli adempimenti è praticamente tutta “verde” è la prima in classifica, la Toscana. In Emilia Romagna infatti il semaforo diventa giallo per l’appropriatezza organizzativa nell’erogazione delle prestazioni (Drg e prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza). In Piemonte invece il giallo si accende sugli obblighi informativi che riguardano la spesa, sulle liste d’attesa, sulla contabilità analitica su parte dell’assistenza domiciliare e residenziale, sull’implementazione dei percorsi diagnostico terapeutici e diventa addirittura rosso su alcuni aspetti della spesa, sul sistema CUP e su alcuni aspetti dell’assistenza farmaceutica.
 
Così, analizzando i risultati delle tre Regioni con risultati non ancora del tutto adempienti, si vede ad esempio che la Calabria è in giallo per alcuni aspetti della spesa, del piano nazionale di aggiornamento del personale e sulla riabilitazione, ma colleziona una serie di rossi (legati in gran parte al piano di rientro) proprio sul mantenimento dell’erogazione dei Lea, su liste di attesa, contabilità analitica, assistenza domiciliare e residenziale, prevenzione (il piano nazionale), cure palliative, sistema informativo per la salute mentale, percorso nascita, alcuni aspetti dell’emergenza-urgenza.
 
Anche nelle altre due Regioni “gialle” le cose viste nel dettaglio non brillano: la Campania con 10 indicatori in giallo e 14 in rosso su un totale di 42 e il Molise con 11 rossi e due gialli.
Per la Campania l’impegno richiesto riguarda alcuni obiettivi stabiliti dal Piano di rientro e le maggiori criticità sono nelle vaccinazioni per MPR e antinfluenzale per anziani, screening, prevenzione veterinaria, assistenza ospedaliera (parti cesarei primari). Anche per la Calabria sono critiche le vaccinazioni per MPR ed antinfluenzale per anziani, screening e in questo caso l’assistenza semiresidenziale ai disabili, assistenza distrettuale malati terminali, emergenza. In Molise gli altolà sono sempre sulle vaccinazioni per MPR ed antinfluenzale per anziani, prevenzione alimentare, assistenza residenziale agli anziani, assistenza semiresidenziale ai disabili, assistenza ospedaliera (parti cesarei primari).
 
Per fare alcuni esempi, proprio le vaccinazioni sono un aspetto che dalle tabelle riportate nel rapporto del ministero della Salute mostra le sue maggiori criticità. Le percentuali di vaccinazione nei bambini a 24 mesi per morbillo, parotite e rosolia, infatti, sono calate in tutte le Regioni tra il 2013 e il 2014 in modo sensibile, come anche la vaccinazione antinfluenzale nell’anziano. In calo, ma meno evidente delle altre, anche la vaccinazione nei bambini a 24 mesi per polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e Hib.
 
I ricoveri evitabili per alcune patologie calano nel 2014 ovunque tranne che in Valle d’Aosta, Bolzano e Basilicata. Frena quasi ovunque (fa eccezione la Sardegna) il consumo di farmaci in prontuario mentre le risonanze magnetiche per 100 residenti sono stazionarie o calano in gran parte delle Regioni, ma aumentano a Bolzano, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e in gran parte del Sud: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.   
 
La griglia dei Lea, aggiornata ogni anno e che per il 2015 sarà ampliata nei parametri, ma semplificata nei giudizi che dalle attuali tre classi di valutazione (adempienza, adempienza con impegno, inadempienza) passeranno a solo due (adempienza, inadempienza) non è un elenco di “buoni” e “cattivi”, ma “si propone – spiega il rapporto della Salute - come un valido strumento capace di individuare per le singole realtà regionali quelle aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei livelli essenziali di assistenza e dall’altro canto ne evidenzia i punti di forza rappresentando, quindi, un adeguato strumento di supporto e di ausilio alle istituzioni politiche e programmatorie sia del livello nazionale che regionale e locale per interventi puntuali e per decisioni di maggiore efficacia”. 

14 marzo 2017
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