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Covid. Da UK si segnala la nuova variante “Xe”: una combinazione di Omicron e Omicron 2


È stata riilevata per la prima volta proprio nel Regno Unito lo scorso 19 gennaio. Da allora sono state riportate e confermate più di 600 sequenze. Le prime stime indicano un vantaggio del tasso di crescita di ~10% rispetto a BA.2 (Omicron 2) tuttavia, spiega l'Oms, "questo risultato richiede ulteriori conferme". Nessuna evidenza al momento circa la sua capacità di causare una malattia più grave.

04 APR - Una nuova variante del Covid-19, Xe, è sotto monitoraggio nel Regno Unito. Lo ha annunciato la Uk Health Security Agency (Ukhsca). A spiegare di cosa si tratta è l'Oms. In sostanza si tratta di una variante ricombinante tra Omicron e Omicron 2 (BA.1-BA.2), rilevata per la prima volta proprio nel Regno Unito lo scorso 19 gennaio. Da allora sono state riportate e confermate più di 600 sequenze. Le prime stime indicano un vantaggio del tasso di crescita di ~10% rispetto a BA.2 (Omicron 2) tuttavia, sottolinea l'Oms, "questo risultato richiede ulteriori conferme".
 
Se confermato, riuscirebbe a superare la già altissima capacità di trasmissione di Omicron 2, la variante già oggi dominante in diverse zone d'Europa. Ad ogni modo Xe, spiega l'Oms, sarà ritenuta come appartenente alla variante Omicron "fino a quando non saranno riportate differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità". L'Oms continua a monitorare da vicino e a valutare il rischio per la salute pubblica associato alle varianti ricombinanti, insieme ad altre varianti di Sars-CoV-2, e fornirà aggiornamenti non appena saranno disponibili ulteriori prove.
 
Va sottolineato che Xe non è l'unica variante ricombinante in circolazione. La stessa Agenzia britannica aveva già segnalato due casi di Xd (49 casi mondiali, in particolare in Francia, mai rilevata nel Regno Unito), detta anche Deltacron (incrocio tra Delta e Omicron). Altra variante simile è la Xf (39 casi nel Regno Unito), anche questa una combinazione di Omicron e Delta. Al momento però nessuna di queste due sembra avere un vantaggio di crescita o causare malattia più grave.

04 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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