Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 18 MAGGIO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Farmaceutica. Lorenzin: “Eccellenza italiana ma non adeguatamente supportata. Servono investimenti"


Il ministro della Salute lo ha affermato in un messaggio inviato al 36° Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia. Assicurato l'impegno per aumentare le risorse e introdurre modifiche normative in grado di favorire il sistema ricerca. Gli interventi di Canonico (Sif), Pizzo (Transearch), Antonelli (Farmindustria), Pani (Aifa) e Popoli (Iss).

24 OTT - Nel campo dell’innovazione nel settore farmaceutico “i nostri ricercatori sono primi al mondo per genio e capacità produttive, ai quali ancora non corrisponde un adeguato supporto economico. Bisogna prendere atto del ruolo strategico della ricerca, affiancare e supportare le nostre eccellenze. Per cogliere questo ambizioso traguardo bisogna intraprendere una sola strada: investire, sulle tecnologie, sulle competenze e soprattutto sull’innovazione, che nel settore farmaceutico significa ricerca e sviluppo”.

Ad affermarlo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio inviato al 36° Edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia, in programma a Torino dal 23 al 26 ottobre.

Per Lorenzin, dunque, “è arrivato il momento di puntare alla costruzione di contesti favorevoli e di alleanze, la nostra azione comune deve essere orientata a rendere sostenibile il servizio sanitario pubblico da un lato e tenere conto, in un momento così delicato, della sostenibilità dell’indotto industriale della sanità e, in particolare, del comparto farmaceutico”. Sarà dunque fondamentale “operare con costanza e sistematicità nel miglioramento di quello che possiamo chiamare il ‘sistema ricerca’, che necessariamente dovrà basarsi su un dialogo costruttivo tra Istituzioni, ricercatori e industria, affinché il settore della Salute, in Italia, sia un reale fattore di sviluppo economico per il Paese”.

Lorenzin ha quindi spiegato che “la consapevolezza del valore della ricerca mi ha condotta a proporre modifiche all’attuale quadro normativo per favorire il rientro dei nostri ricercatori e per creare un contesto capace di accogliere le straordinarie potenzialità della ricerca italiana”.

Ma la farmacologia moderna non può più essere considerata solamente la “scienza che scopre nuovi farmaci”. Si tratta di una disciplina che si sta arricchendo rapidamente di declinazioni che vanno dall’individuazione di nuove indicazioni per farmaci già esistenti, all’identificazione sempre più precisa di pazienti che possono trarre il massimo beneficio da una determinata terapia, anche attraverso le più moderne acquisizioni nel campo della ricerca scientifica come la farmacogenetica, alla scoperta di nuovi bersagli dei meccanismi di una determinata patologia su cui concentrare la ricerca, alla valutazione economica dell’impatto di un nuovo farmaco sul mercato e, quindi, all’interesse per l’ottimizzazione delle risorse, all’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, cercando di limitare al massimo il peso degli eventi avversi di un farmaco, alle strategie per aumentare la compliance del paziente.

Tutti questi elementi sono emersi con molta chiarezza attraverso i lavori presentati nel corso della 36° edizione del Congresso Nazionale della Sif, presieduto da Pier Luigi Canonico, Presidente SIF e Professore ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, la cui apertura ufficiale è stata anticipata da una Tavola Rotonda, svoltasi ieri, dal titolo: “Il Ruolo del Farmaco per la Salute e la Crescita in Italia” cui hanno partecipato i principali stakeholder del settore.

“La scienza medica ha determinato molte aspettative per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione – ha dichiarato  Pier Luigi Canonico – Aspettative che trovano un ruolo cruciale nella ricerca farmacologica. Questo è testimoniato dai dati che evidenziano come, negli ultimi decenni, la vita media degli individui - soprattutto nel mondo occidentale - sia aumentata in modo esponenziale, ma non solo da un punto di vista ‘quantitativo’, bensì anche ‘qualitativo’. La scoperta di nuovi farmaci, infatti, - continua Canonico -  ha consentito da un lato di aumentare la durata media della vita, ma soprattutto di far sì che la vita stessa sia vissuta meglio. C’è un rapporto diretto, tra ricerca in ambito biomedico, ricerca farmacologica e salute dell’individuo”.

“La ricerca farmacologica, poi, -  ha aggiunto Canonico - ha ricadute positive sulla crescita del Sistema Paese, del sistema produttivo sia a livello locale, che nazionale. Non determina, quindi, soltanto un miglioramento della salute individuale ma anche di quella sociale, perchè lo sviluppo economico di una nazione ha riflessi benefici anche sulla “salute sociale”.

Tutto questo ha, tuttavia, necessità di un sostegno concreto e coordinato, per questo, continua Canonico: “E’ importante da un lato che i diversi Ministeri (della Ricerca e dell’Università, della Salute, del Welfare e dello Sviluppo Economico) lavorino insieme, per raggiungere risultati positivi e decisioni condivise, dall’altro poter contare su un potenziamento degli investimenti in ricerca farmacologica, come anche la valutazione di sistemi di defiscalizzazione per gli investimenti in ricerca, per rendere più facile gli investimenti stessi.”


Altro elemento fondamentale è la creazione di sbocchi occupazionali “basati sulla meritocrazia e sulla ‘qualità’ – ha affermato Canonico - che permettano anche al nostro Sistema Paese di avere a disposizione ricercatori giovani (o meno giovani) più validi. Per quanto ci riguarda, la SIF contribuisce allo sviluppo scientifico con una parte rilevante del proprio bilancio (oltre il 27%), aiutando i giovani ricercatori con borse di studio, a trascorrere periodi all’estero, istituendo premi sia per attività di ricerca, valutati sempre in base a criteri meritocratici. La Società organizza, poi, incontri e congressi monotematici dedicati ai giovani, con un supporto concreto alla loro partecipazione”.

E a proposito di risorse umane, per quanto riguarda “le caratteristiche e le competenze che dovrebbero avere gli operatori del mondo Life Science nel momento attuale, come in prospettiva – ha commentato Consuelo Pizzo, partner di Transearch – esulando dal puro knowledge tecnico, rileviamo tre aree comuni: la visione di insieme, ossia la capacità di andare oltre il proprio ruolo specifico, la condivisione, cioè la capacità di creare sinergie e sviluppare idee in modo integrato, e la resilienza, ovvero la capacità di non essere solo determinati, ma di esserlo in modo nuovo, per sapere reagire alle difficoltà e alle pressioni con un’attitudine rinnovata”.

Altro elemento emerso dalla Tavola Rotonda è quello della necessità di sviluppare sempre più la collaborazione tra pubblico e privato in un’ottica di massima trasparenza.

“Dalla firma del protocollo d’intesa - avvenuta il 14 febbraio 2000 - ad oggi, la Società Italiana di Farmacologia e Farmindustria – ha affermato Pierluigi Antonelli, del Comitato di Presidenza di Farmindustria – insieme sostengono ricerca, sviluppo e innovazione farmaceutica, per cure sempre più sicure ed efficaci. Obiettivi perseguibili in presenza di risorse adeguate, contesto normativo stabile, competitivo e non penalizzante per le imprese del farmaco e di strumenti di incentivo quali il credito d’imposta. Occorre, inoltre, garantire rapido accesso per i nuovi prodotti – oggi a disposizione solo dopo due anni - superando il gap rispetto ad altri Paesi”.

Non si può, infine, parlare di farmacologia senza richiamare il ruolo di Istituti e Agenzie pubbliche, come l’Istituto Superiore di Sanità, nel controllo e nella promozione dello sviluppo di nuovi farmaci.

“La sfida più importante che le Agenzie come quella Italiana del Farmaco (AIFA) si trovano a dover affrontare e regolamentare al giorno d’oggi – ha dichiarato Luca Pani, Direttore Generale AIFA - è rappresentata dalla globalizzazione. Pensiamo alle materie prime per la produzione dei farmaci o alle sperimentazioni cliniche, settori in cui la competizione tra paesi ed aree geografiche anche molto lontane dall’Europa è sempre più esasperata. Perdere quote di mercato in questo ambito significa rinunciare a conoscenze mediche che rappresentano un impoverimento non ripianabile, se non nel lungo periodo. Lo sguardo di AIFA è rivolto al futuro, poiché il modello “blockbuster” è definitivamente tramontato e si va verso molecole “personalizzate”, disegnate sull'individuo, per procedere verso la cosiddetta medicina di precisione. E’ necessario, dunque, saper valorizzare in modo obiettivo l’innovazione per offrire ai cittadini farmaci sempre più efficaci e promuovere il corretto impiego degli stessi.  Su questo fronte l’AIFA ha già dato risposte concrete sviluppando nuovi modelli di valutazione dell’innovatività terapeutica che vengono attualmente discussi dall’EU Innovation Network dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e promuovendo l’appropriatezza prescrittiva attraverso l’Osservatorio sull’uso dei Medicinali (OsMed) e i Registri di Monitoraggio. Proprio questi ultimi – ha concluso Pani - con modalità all’avanguardia grazie ai nuovi sistemi informativi dell’AIFA, ci consentono di valutare in un contesto “real life” l’efficacia terapeutica e il rapporto rischio/beneficio e beneficio/costo dei farmaci”.

“In quanto Ente di riferimento della Sanità Pubblica, l’ISS è spesso considerato un Istituto deputato prevalentemente ad attività di controllo – ha affermato Patrizia Popoli, Dirigente di Ricerca – Dipartimento del Farmaco Istituto Superiore di Sanità - In effetti, nel settore del farmaco, la nostra principale mission è (letteralmente) quella di “garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci al fine di proteggere la salute pubblica. Allo stesso tempo, in quanto principale organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale, l’ISS ha certamente il compito di promuovere la salute pubblica, anche favorendo lo sviluppo di nuovi trattamenti per i pazienti che ne hanno bisogno”.

“Per fare ciò – ha proseguito Popoli -  l’Istituto svolge diverse attività, ricoprendo differenti ruoli, da quello tecnico-scientifico per l’autorizzazione degli studi clinici di Fase I dove, in collaborazione con l’AIFA, (che è attualmente l’autorità competente per tutte le sperimentazioni cliniche), fornisce un servizio gratuito di consulenza per supportare e guidare  gli sponsor a pianificare gli studi e a predisporre il dossier di applicazione. Oltre a una funzione nelle infrastrutture europee per la ricerca nel settore biomedico, in quanto incaricato dal Ministero della Salute, in accordo con il MIUR, di coordinare le attività dei nodi italiani dell’European Advanced Translational Research Infrastructure in Medicine (EATRIS) e dell’European Clinical Research Infrastructures Network (ECRIN), realtà preposte alla ricerca nel settore dello sviluppo di nuove strategie terapeutiche”.

24 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy