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L’ematologia italiana si incontra a Verona


La diffusione di tumori del sangue, come linfomi e leucemie, negli ultimi 25 anni è pressoché raddoppiata. Tre giorni di lavoro a Verona per il "Quarto Meeting Educazionale Post-Ash". Obiettivo: la lotta a un flagello che uccide ogni anno 200 mila persone. Al centro dei lavori gli ultimi aggiornamenti sulle terapie negli Stati Uniti.

18 FEB - Bisogna guardare a occidente, e agli Usa in particolare, per capire cosa stia succedendo nel campo della ricerca biomedica. Ed è quel che stanno facendo oltre 250 ematologi ematologi italiani riuniti a Verona per tre giorni (dal 17 al 19 febbraio) nel corso del quarto Meeting Educazionale Post-Ash 2011.L’obiettivo dell’incontro è quello di portare anche ai professionisti italiani un aggiornamento sui risultati emersi nel corso del congresso annuale dell’ASH (American Society of Hematology), il più importante appuntamento a livello mondiale nel campo dell’ematologia, che si è svolto a Orlando lo scorso dicembre. Questa branca è infatti tra le più attive e impegnative per la ricerca scientifica. Nei Paesi sviluppati l'incidenza dei tumori del sangue come linfomi e leucemie è pressoché raddoppiata negli ultimi 25 anni, causando circa 200.000 decessi l’anno.
Inoltre, i target terapeutici sono in costante aggiornamento e con essi la messa a punto di nuove molecole “intelligenti”. Il risultato è un incremento della sopravvivenza ritenuto impensabile fino a qualche lustro addietro: per la leucemia linfatica acuta del bambino e per alcune forme di leucemia acuta dell’adulto ha raggiunto valori superiori dell’80 per cento, il 60% per i linfomi non Hodgkin. Anche in forme difficilmente guaribili come il mieloma multiplo, la qualità di vita è decisamente migliorata e il tempo di sopravvivenza è quasi raddoppiato in pochi anni.
Innovazioni con cui gli ematologi italiani dovranno fare i conti. Ed è questa la ragione del meeting patrocinato dalla Società Italiana di Ematologia (SIE) e dalla Società Italiana di Ematologia Sperimentale (SIES).
“Obiettivo di questo meeting è di fornire tutti gli strumenti per trarre dal Congresso della Società Americana di Ematologia (ASH) gli aggiornamenti più utili e interessanti per svolgere al meglio il nostro lavoro quotidiano”, ha commentato Giovanni Pizzolo, professore di Ematologia e direttore della Divisione Clinicizzata di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. “Questa edizione si caratterizza per i grandi numeri in termini di partecipazione e per la scelta di consentire una partecipazione ancora più ampia attraverso il sito internet, dove saranno resi disponibili i video di tutte le sessioni e dei dibattiti finali”.
“La speranza, ormai certezza - ha concluso Paolo Corradini, professore di Ematologia all’Istituto Nazionale Tumori, Università degli Studi Milano - è che tale manifestazione possa contribuire a migliorare efficacemente le conoscenze in ambito ematologico e che, siamo convinti, potranno tradursi in una migliore applicazione terapeutica di tali progressi a beneficio dei pazienti”.  

18 febbraio 2011
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