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Ictus. Si celebra il 29 ottobre la XII edizione della Giornata mondiale contro la malattia


Quest’anno sarà dedicata agli aspetti trattabili dell’ictus, dalla sua curabilità alla prevenzione, dall’importanza degli stili di vita corretti al riconoscimento precoce dei sintomi, alla necessità di pari opportunità nell’accesso alle cure. Sono 200mila gli italiani che ogni anno vengono colpiti da ictus e oltre la metà ha problemi di disabilità grave

20 OTT - Riflettori puntati sull’ictus cerebrale. Anche quest’anno il 29 ottobre si celebrerà la XII edizione della Giornata mondiale contro questa malattia che solo in Italia fa registrare ogni anno quasi 200mila nuovi casi, di cui circa 10mila riguardano persone di età inferiore ai 54 anni, responsabili del 10-12% di tutti i decessi.
 
Quest’anno sarà dedicata agli aspetti trattabili della malattia, dalla sua curabilità alla prevenzione, dall’importanza degli stili di vita corretti al riconoscimento precoce dei sintomi, alla necessità di pari opportunità nell’accesso alle cure.
 
Ma la giornata mondiale sarà anche l’occasione per sottolineare l’importanza del trattamento riabilitativo per le persone colpite da ictus. Un’attenzione alla riabilitazione sollecitata dalla Federazione Alice Italia Onlus che ricorda come in Italia venga applicata spesso in modo disorganizzato e frammentario, con gravi ricadute per il paziente e le famiglie. Da una recente indagine condotta da Alice Italia in collaborazione con Censis è infatti emerso che su un campione nazionale di oltre 500 pazienti colpiti da un ictus medio-grave, circa il 25% non riceveva alcun trattamento riabilitativo. Dei pazienti che facevano riabilitazione circa il 50% la ricevevano solo a domicilio e nella metà di questi le famiglie si erano fatti carico direttamente del costo.
 
L’attenzione all’ictus cammina di pari passo con quella verso la Fibrillazione atriale che in Italia colpisce circa 600mila persone. Chi è affetto da fibrillazione atriale, frequente anomalia del ritmo cardiaco, può infatti vedere aumentato di circa 5 volte il rischio di ictus tromboembolico con effetti in genere molto gravi e invalidanti. In Italia le persone ricoverate per ictus ischemico ogni anno sono più di 170mila di cui circa 35-40mila presentano Fibrillazione Atriale.
 
Ma queste forme di ictus possono però essere prevenute anche grazie a nuovi farmaci anticoagulanti orali che rendono il sangue più fluido impedendo la formazione di coaguli responsabili dell’ictus. Trattamenti che stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella prevenzione di eventi tromboembolici nelle persone a rischio, aumentando anche il livello di compliance del paziente: sono a dosaggio fisso, non richiedono controlli ematici costanti e periodici, e hanno scarse probabilità di interagire negativamente con alimenti o altri farmaci.
 
E due video pubblicati sul sito dell’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (Alice Italia Onlus) - http://www.aliceitalia.org/prevenzione/scoagulazione/ - puntano i riflettori proprio sull’importanza della scoagulazione, ma anche sulla scoagulazione reversibile: in casi di emergenza, come ad esempio per un intervento di chirurgia d’urgenza, la possibilità di poter bloccare immediatamente l’attività anticoagulante diventa essenziale

20 ottobre 2016
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