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Epatiti in Italia. I dati Seveia 2018: epatite A in diminuzione negli adulti, casi concentrati nelle regioni del centro-nord


I risultati del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-Seieva, coordinato dall’Istituto superiore di sanità, riportano una notevole riduzione dei casi di epatite A rispetto al 2017, ma un aumento dei casi pediatrici, soprattutto nei maschi. Il contagio più frequente si osserva in seguito a viaggi in aree endemiche (25,3%).

05 APR - "Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018 al Seieva (il Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute coordinato dall’Iss) sono stati segnalati complessivamente 707 casi di epatite A, 212 casi di epatite B, 48 di epatite C e 49 casi di epatite E. Lo riferisce il bollettino N.4 di marzo 2019, che presenta un’analisi dei principali dati sui casi segnalati al Seieva nel corso del 2018". È quanto si legge sul portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica EpiCentro, a cura dell'Istituto superiore di sanità.
 
"I risultati del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-Seieva, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), descrivono l’epidemiologia dell’epatite acuta in Italia differenziata per tipo specifico. La partecipazione è volontaria. Attualmente - si legge sul portale - aderiscono interamente al Seieva 14 Regioni e Province Autonome con una copertura complessiva di circa l’80% della popolazione italiana. Il Molise è l’unica Regione che non aderisce alla sorveglianza.
 
I risultati principali dell'indagine
 
I 707 casi segnalati nel 2018, si riferiscono soprattutto a Regioni del centro-nord quali Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Veneto.

 
 

Nel 2018 il numero di casi di Epatite A notificati si è notevolmente ridotto rispetto all’anno precedente, pur rimanendo comunque al di sopra dei livelli osservati nei 3 anni precedenti, con un’incidenza di 1,5 casi x 100.000 abitanti (6,9 casi x 100.000 abitanti nel 2017).
 




 
 

Rispetto al 2017, sono notevolmente aumentati i casi pediatrici (0-14 anni) ma diminuiti quelli tra i 35 e i 54 anni.
 



Il contagio più frequente si osserva in seguito a viaggi in aree endemiche (25,3% dei casi). Tra i maggiori fattori di rischio il consumo di molluschi crudi o poco cotti contaminati dal virus (43,9%). Si osserva una notevole diminuzione della malattia fra i MSM (21,7%) rispetto all’anno 2017 (62%).
 

 

05 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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