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Coronavirus. L’appello di medici e dirigenti sanitari ai cittadini: “Rispettare le misure di prevenzione”. E al Governo: “Dotare subito personale di dispositivi di protezione e posti letto in terapia intensiva”


L’Intersindacale medica e sanitaria invita la cittadinanza rispetto doveroso e rigoroso delle misure adottate e incalza il Governo: “Incrementare la dotazione di personale, non certo con contratti “usa e getta”, e posti letto, in particolare nelle Terapie intensive, per offrire a tutti i pazienti l’accesso a cure appropriate e la tutela del diritto alla salute”.

11 MAR - “Il rapido e tumultuoso evolversi dell’epidemia da Sars-Cov-2 nel nostro Paese, con la minaccia di una pandemia diventata molto reale, si associa ad un drammatico incremento di casi clinici gravi con la conseguente necessità di posti-letto in Rianimazione da reperire negli Ospedali pubblici e privati”. È quanto scrivono in una nota congiunta i sindacati Anaao Assomed – Cimo-Fesmed – Aaroi-Emac – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn – Fvm Federazione Veterinari e Medici – Uil Fpl Coordinamento Nazionale delle Aree Contrattuali Medica, Veterinaria Sanitaria Cisl Medici – Anpo-Ascoti-Fials Medici.
 
“Siamo di fronte – spiegano i sindacati -  ad uno scenario caratterizzato da molta preoccupazione individuale e sociale, oltre che da un diffuso disagio professionale. Sono sempre più numerosi, infatti, i messaggi, scritti o trasmessi in audio e video sui media, dei Colleghi che dalle regioni più colpite raccontano, con calore umano e tensione emotiva, le loro esperienze dirette sul campo ed esprimono il timore che la situazione clinica possa drasticamente peggiorare in rapporto all’inadeguatezza delle strutture, indebolite da un decennio di tagli al personale e ai posti letto. La nostra attenzione civile, prima ancora che professionale, è rivolta a coloro che tale condizione soffrono in prima persona, con alto senso del dovere e abnegazione, insieme con le loro famiglie”.
 
“La professione medica – precisa l’Intersindacale - , da sempre ispirata a principi etici, affronta questa sfida di criticità sociale con gli strumenti culturali che ha a disposizione, ma soprattutto con il contatto umano, elemento essenziale della sua missione, tradotto nella relazione, unica e indivisibile, medico-paziente. Nei presidi ospedalieri, ad affrontare questa violenta aggressione epidemica insieme ai medici, ci sono altre figure professionali: infermieri, dirigenti sanitari, operatori socio-sanitari, tecnici, amministrativi. Un’organizzazione formidabile, motivo di orgoglio per gli uomini e le donne che con passione e dedizione ne fanno parte attivamente, che si riconosce nella sigla SSN (Servizio Sanitario Nazionale), da quarant’anni una delle conquiste sociali di maggiore valore civile della Repubblica Italiana. Ma il SSN, poderoso presidio di solidarietà, coesione ed integrazione sociale, oggi sta rischiando di non riuscire ad adempiere alla sua missione”.
 
Le Organizzazioni Sindacali “intendono richiamare, con serenità associata alla necessaria fermezza, l’attenzione dei Cittadini sul rischio che la loro salute possa non essere difesa e protetta adeguatamente se non è difesa e protetta allo stesso modo la salute degli operatori sanitari che, ogni giorno, mettono a rischio la loro vita e quella dei propri familiari per sopperire alle carenze strutturali che si sono accumulate negli anni nel SSN”.
 
“Questo appello – conclude la nota - mira a richiamare i Cittadini ad un grande impegno collettivo ed unitario per il rispetto doveroso e rigoroso delle misure adottate dal Ministro della Salute e dal Governo, il quale, per parte sua, è tenuto a mettere in campo tutte le misure economiche ed organizzative necessarie per garantire la migliore risposta sanitaria, ospedaliera e territoriale, all’aumento dei casi di Covid-19, incominciando dal mettere a disposizione di tutti gli operatori esposti in prima linea i Dispositivi di Protezione Individuale e dall’incrementare la dotazione di personale, non certo con contratti “usa e getta”, e posti letto, in particolare nelle Terapie intensive, per offrire a tutti i pazienti l’accesso a cure appropriate e la tutela del diritto alla salute. Aiutateci ad aiutarvi”.

11 marzo 2020
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