Spesa sanitaria. Anche l'Istat lo certifica: "Spendiamo meno dei nostri partner europei"
Sotto di noi, tra i vecchi paesi europei, solo Spagna, Portogallo e Grecia. Il dato nella nuova edizione di "Noi Italia: 100 statistiche per capire il paesi in cui viviamo". Alla sanità dedicate 9 schede di approfondimento che illustrano i macro dati del settore. Dalla spesa alle abitudini alimentari.
23 GEN - "L'assistenza sanitaria, insieme alla previdenza, rappresenta un asse portante del welfare. Obiettivo dei sistemi sanitari nazionali è la promozione e il miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini, da attuarsi mediante iniziative di educazione, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione". E' così che l'Istat presenta il capitolo dedicato alla sanità nell'ambito del quinto rapporto "Noi Italia: 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo". Una fotografia del nostro Paese scattata attraverso 118 schede, 9 delle quali dedicati alla sanità (vedi link a fondo pagina), che rappresenta uno dei 19 settori presi in esame dall'Istat, tra i quali c'è l'istruzione, il lavoro, la protezione sociale, le infrastrutture e il turismo, solo per citarne alcuni.
Cosa ne emerge? "Gli indicatori sanitari - spiega l'Istat - misurano una realtà che, oltre a rappresentare una voce centrale nel bilancio dello Stato, sono soprattutto un elemento primario del sistema dell'assistenza sociale". In un contesto nel quale, "da oltre un decennio, in Italia e nell'Unione europea, il sistema sanitario è sottoposto a riforme che hanno come obiettivo la razionalizzazione delle risorse e il contenimento della spesa".
Spesa sanitaria pubblica, spesa sanitaria delle famiglie, offerta ospedaliera, mobilità ospedaliera, ospedalizzazione per tumori e malattie del sistema circolatorio, mortalità infantile, mortalità per malattie del sistema circolatorio, mortalità per tumori, fumo, alcol, obesità: i fattori di rischio. Queste i 9 indicatori scelti dall'Istat per descrivere la sanità italiana. Da cui emergono i seguenti dati:
La spesa sanitaria pubblica è di circa 112 miliardi di euro, pari al 7,1 per cento del Pil e 1.842 euro annui per abitante (2011). La spesa sanitaria pubblica italiana è molto inferiore a quella di tutti gli altri grandi paesi europei come si vede nella tabella qui sotto con i valori in dollari americani calcolati a parità di potere d'acquisto.
Spesa sanitaria pro capite - valori in dollari Usa a parità di potere d'acquisto
Paesi |
2010
|
Paesi Bassi |
4.050
|
Lussemburgo |
4.021
|
Danimarca |
3.800
|
Austria |
3.349
|
Germania |
3.331
|
Francia |
3.061
|
Svezia |
3.046
|
Regno Unito |
2.857
|
Irlanda |
2.585
|
Finlandia |
2.422
|
ITALIA |
2.359
|
Spagna |
2.265
|
Portogallo |
1.795
|
Slovenia |
1.768
|
Grecia |
1.731
|
Repubblica Ceca |
1.578
|
Slovacchia |
1.351
|
Ungheria |
1.037
|
Estonia |
1.020
|
Polonia |
995
|
Le famiglie contribuiscono con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 19,5 per cento. La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l'1,8 per cento del Pil nazionale e ammonta a 909 euro per famiglia nel Mezzogiorno e a 1.163 euro nel Centro-Nord.
In tutte le regioni, tra il 2002 e il 2009 si è verificata una convergenza verso la media nazionale del numero di posti letto ospedalieri, passati da 4,3 a 3,5 per mille abitanti.
Nel 2010 le regioni sono state interessate da circa 597 mila ricoveri ospedalieri di pazienti non residenti (8,2 per cento del totale dei ricoveri ordinari per "acuti") e da oltre 535 mila ricoveri di pazienti provenienti da una regione diversa da quella di residenza (7,4 per cento, riferito ai soli residenti in Italia).
I tumori e le malattie circolatorie si confermano essere le principali cause di ricovero ospedaliero, con una scarsa variabilità a livello regionale.
In Italia, il tasso di mortalità infantile è di 3,4 decessi per mille nati vivi. Negli ultimi dieci anni il valore di questo indicatore ha continuato a diminuire su tutto il territorio italiano, raggiungendo valori tra i più bassi in Europa.
Le malattie del sistema circolatorio rappresentano la principale causa di morte in quasi tutti i paesi dell'Ue. In Italia, il tasso standardizzato di mortalità per queste cause è pari a 31,2 decessi ogni diecimila abitanti, quello relativo ai tumori è pari a 26,0 decessi ogni diecimila abitanti, con valori maggiori negli uomini (35,7) rispetto alle donne (19,4). I tumori sono la seconda causa di morte dopo le malattie del sistema cardiocircolatorio sia in Italia sia nel gruppo dei 27 paesi Ue.
Nel 2011 i fumatori ed i consumatori di alcol a rischio rappresentano rispettivamente il 22,3 e il 15,5 per cento della popolazione di 14 anni e più, mentre le persone obese sono il 10,0 per cento della popolazione di 18 anni e più.
23 gennaio 2013
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