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Mortalità materno-infantile. Studio mondiale individua i 56 interventi più efficaci a ridurla


Esistono 56 interventi di provata efficacia che permetteranno di "ridurre notevolmente" i decessi delle donne durante la gravidanza e il parto (358.000 ogni anno ) e dei bambini prima dei 5 anni di età (7,6 milioni ogni anno). A individuarli uno studio condotto da Oms, Pmnch e Università Aga Khan.

02 FEB - È il risultato dell’analisi, durata tre anni, dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), dell’Università Aga Khan e del Partenariato per la Salute Materna, Neonatale e Infantile (PMNCH) su 50.000 documenti scientifici. E ha permesso di condividere a livello globale 56 interventi di provata efficacia per ridurre la mortalità materno-infantile.

A darne notizia oggi è il ministero della Salute italiano, che riportando la nota dell'Oms spiega come “tale studio, Interventi essenziali, indicazioni pratiche e linee guida per la salute riproduttiva, materna, neonatale e infantile, è stato concepito per facilitare il processo decisionale nei paesi a basso e medio reddito in merito a come allocare le limitate risorse disponibili per ottenere il massimo impatto sulla salute di donne e bambini”.

“Non si tratta di direttive – ha precisato Elizabeth Mason, Direttore del Dipartimento di salute materna, neonatale, infantile e dell’adolescenza dell’OMS, nonché uno degli autori dello studio – ma di un documento di indirizzo. L’elenco dà inoltre ai partner del PMNCH, a seconda del loro orientamento, un modo per sostenere gli sforzi dei paesi”.

“La novità – ha spiegato Mason - è l’aver combinato le informazioni in maniera diversa e aver creato il consenso tra i medici, gli scienziati e le organizzazioni professionali per l’individuazione di un percorso, basato sulle evidenze scientifiche, per aiutare le donne e i bambini prima, durante e dopo il parto. Tutti oggi concordano sulla validità dei 56 interventi essenziali”.
 
Alcuni di questi interventi riguardano:
- contrastare l’anemia materna tramite la somministrazione di ferro;
- prevenire e curare le emorragie post partum;
- tenere fin da subito al caldo il neonato;
- fornire supplementi alimentari ai bambini sottopeso e prematuri;
- somministrare antibiotici per la cura della polmonite nei bambini.

Il primo passo per individuare i 56 interventi di provata efficacia è consistito in un’analisi dello scenario a livello mondiale per quanto concerne le azioni messe in atto dai paesi e dai 440 partner del PMNCH per ridurre la mortalità materna e neonatale. “Quello che è emerso è stata una grande eterogeneità”, ha commentato Zulfiqar Bhutta, titolare della cattedra di salute delle donne e dei bambini dell’Università Aga Khan, Pakistan, che ha guidato il gruppo di studio. “I partner del PMNCH avevano idee diversissime sulle misure da intraprendere”.

In totale, sono stati esaminati 142 interventi, dal punto di vista dell’efficacia e dell’impatto sulla sopravvivenza attraverso la lotta alle principali cause di mortalità materna, neonatale e infantile.

Bhutta e Mason hanno inoltre studiato, con i loro team, l’adeguatezza degli interventi per quanto concerne la loro applicazione nei paesi a basso e medio reddito. Si sono chiesti quali interventi fossero attuabili a livello di comunità da operatori sanitari e volontari con una formazione limitata nelle situazioni in cui non è disponibile un’assistenza specializzata. Hanno identificato gli interventi che potrebbero essere gestiti a livello di comunità da infermieri, ostetrici e lavoratori con una formazione più avanzata. Hanno anche individuato la tipologia di pazienti da dirottare verso ospedali dove siano disponibili medici e assistenza sanitaria d’urgenza.

“A seguito di una consultazione molto allargata e di una revisione ad opera di un ampio gruppo di Esperti – spiega la nota dell'Oms -, l’elenco è stato ridotto a 56 interventi essenziali, accompagnati da brevi linee guida e materiale di riferimento”.

“Abbiamo ora raggiunto una posizione nettamente condivisa, fondamentale per la sopravvivenza di donne, neonati e bambini”, ha affermato Carole Presern, Direttore del PMNCH. “Si è trattato di uno sforzo meticoloso che ha coinvolto numerosi partner, e che costituisce una vera pietra miliare per il miglioramento della salute materno-infantile.”

Gli interventi, in particolare, sono classificati secondo tre livelli:
1. assistenza che può essere assicurata a livello di comunità dagli operatori sanitari della comunità stessa e da volontari con una formazione limitata;
2. assistenza primaria, erogata anch’essa nella comunità nell’ambito di una struttura sanitaria da professionisti della salute - infermieri, ostetrici, operatori sanitari della comunità - con una formazione più avanzata;
3. assistenza di riferimento assicurata da medici e infermieri e ostetrici specializzati in ambito ospedaliero per fare interventi cesarei e fornire assistenza sanitaria d’urgenza.

Gli interventi sono inoltre classificati secondo sei gruppi di riferimento:
- Adolescenza e pre-gravidanza
- Gravidanza (prima del parto)
- Parto
- Periodo post-parto (con riferimento alle madri)
- Periodo post-parto (con riferimento ai bambini)
- Periodo neonatale e infanzia

Oltre a individuare gli interventi, il documento fornisce precise indicazioni sulle necessità in termini di formazione e dotazioni. Ad esempio, se il neonato non respira, è necessaria un’apparecchiatura di rianimazione.

“Sono sicuro che questo studio aiuterà a ridurre la mortalità materna, neonatale e infantile e aiuterà a convogliare fondi e risorse verso interventi concertati e basati sulle migliori evidenze scientifiche per quanto concerne i risultati”, ha affermato in conclusione Bhutta.

Il PMNCH, che conta 440 partner, tra i quali paesi, Nazioni Unite e agenzie multilaterali, organizzazioni non governative, gruppi sanitari, fondazioni, istituti accademici e di ricerca, nonché il settore privato, diffonderà questo elenco essenziale attraverso il proprio network mondiale e si impegnerà attivamente per favorirne l’applicazione. “Attualmente – spiega infine l'Oms - è in fase di preparazione una versione condensata dello studio, riportata su un semplice regolo calcolatore manuale per pronto riferimento”.
 

02 febbraio 2012
© Riproduzione riservata


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