Decreto Covid. Nuovo stop ai tamponi in parafarmacia. E il M5S si spacca sulla misura
di G.R.
Ieri PD, M5S e L'Alternativa C'è hanno presentato in Commissione Affari Sociali 5 emendamenti al Decreto Covid per tentare di estendere anche alle parafarmacie la possibilità di effettuare tamponi per la diagnosi del Covid. Dopo il parere contrario del Mef il M5S si spacca tra chi vorrebbe desistere e chi vuol far approvare lo stesso gli emendamenti. Lo scontro culmina nella decisione del movimento di sostituire i propri deputati della XII commissionecontrari alla proposta con altri deputati favorevoli alla misura. Angela Ianaro decide di lasciare il gruppo 5 Stelle. Gli emendamenti vengono bocciati.
22 FEB - Niente da fare, ancora una volta, per i tamponi in parafarmacia. Dopo un primo passaggio a vuoto lo scorso gennaio durante l'esame del Decreto sul Super Green Pass, nella giornata di ieri PD, M5S e L'Alternativa C'è hanno presentato in Commissione Affari Sociali alla Camera cinque emendamenti al Decreto Covid per tentare di estendere anche alle parafarmacie la possibilità di effettuare tamponi per la diagnosi del Covid.
Sulle proposte di modifica era intervenuto il Mef dando nuovamente parere contrario: “In assenza di relazione tecnica diretta a fornire i necessari elementi per la dimostrazione dell’asserita invariata finanziaria. Si rinvia anche alle valutazioni del Ministero della salute”. A quel punto succede però che, mentre una parte del M5S desiste, altri provano a forzare la mano nel tentativo di far approvare comunque l'emendamento nonostante il parere del Mef. Si accende così uno scontro interno che culmina nella decisione del movimento di sostituire i propri deputati della commissione Affari Sociali contrari agli emendamenti sui tamponi in parafarmacia con altri deputati favorevoli alla misura. Almeno uno dei componenti pentastellati della XII Commissione,
Angela Ianaro, vedendosi sostituire contro la sua volontà chiede la messa a verbale della sostituzione e annuncia la sua fuoriuscita dal gruppo 5 Stelle.
Ma non finisce qui. Il piano dello scontro si sposta anche a livello ministeriale. Da una parte la viceministra all’Economia
Laura Castelli contraria alla misura e ferma sul parere negativo del suo dicastero; dall’altra il capogruppo alla Camera
Davide Crippa che preme per far approvare l’emendamento arrivando a coinvolgere anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento,
Federico D’Incà. Il pressing di Crippa tramite il ministro D’Incà semmbra essere arrivato ad un vero e proprio ultimatum: o il ministero dell’Economia rivede il suo parere sulla proposta per estendere i tamponi in parafarmacia dando il suo via libera oppure, alla prossima occasione utile, il Movimento 5 Stelle voterà insieme alla Lega e a Fratelli d’Italia per eliminare il green pass a partire dal prossimo 31 marzo.
Alla fine, gli emendamenti vengono bocciati e sullo sfondo resta l'ennesima spaccatura interna alla maggioranza dopo che, durante la mattina della stessa giornata, la
Lega aveva già rotto il fronte governativo votando insieme a Fratelli d'Italia - con il parere negativo del governo - un emendamento per eliminare il green pass dal prossimo 31 marzo con la fine dello stato d'emergenza.
G.R.
22 febbraio 2022
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