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Delega Patto Salute. Cozza (Cgil): “No ai medici deprezzati e precarizzati, serve il contratto”


No all’ipotesi di un medico assunto nel Ssn subito dopo la laurea ma senza la specializzazione e inquadrato a un livello più basso, no a medici dell'ultimo anno di formazione specialistica, per coprire i turni di guardia. Si invece al rinnovo contrattuale unico strumento di riconoscimento e valorizzazione delle professionalità. Così Cozza Cgil Medici, c Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil.

19 NOV - “È inaccettabile – dicono Massimo Cozza, segretario Fp-Cgil Medici, e Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil – che nell'ambito della prossima legge delega si torni a parlare di medici dipendenti del Ssn di serie A e di serie B. Sembra di assistere al Jobs Act sanitario: invece di continuare nella strada della valorizzazione delle professionalità sanitarie, si propone un deprezzamento della figura del medico che potrebbe essere assunto direttamente dopo la laurea senza specializzazione, ma inquadrato contrattualmente a un livello più basso.
 
“Si vorrebbero persino utilizzare per le attività ordinarie del Ssn anche i medici dell'ultimo anno di formazione specialistica, coprendo nei fatti i turni di guardia. Un capolavoro di risparmio a danno dei medici, della qualità della formazione e dell'assistenza.
 
“In sostanza si assumerebbero medici a basso costo, deprezzati e svalorizzati, risparmiando sull'assunzione e sulla formazione degli specialisti, perfino con circa 5mila medici già retribuiti con le borse di studio dell'ultimo anno del corso di specializzazione, che lavorerebbero a costo zero per le Regioni, riducendo anche gli spazi occupazionali.
 
“Ci batteremo contro questo nefasto disegno, confermando la specializzazione come titolo europeo di accesso per tutti ma da conseguire anche nella rete ospedaliera pubblica, consentendo un allargamento delle borse di studio con una formazione di qualità.
 
“Proponiamo percorsi non gerarchici ma paralleli tra medici professionali e gestionali, con i primi retribuiti in base alla loro professionalità clinica e i secondi inquadrabili come veri e propri dirigenti. Ma è del tutto evidente che la condizione per iniziare la discussione non può che essere l'avvio del rinnovo contrattuale, fermo da troppi anni. È questo infatti l'unico strumento unificante in grado di intervenire in tutto il territorio nazionale, che può disporre il riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità nel quadro della salvaguardia del sistema sanitario e dell'occupazione necessaria. Se la proposta di legge delega domani fosse confermata con i contenuti delle bozze, si aggiungerebbe alle ragioni dello sciopero generale di dicembre”.

19 novembre 2014
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