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Convenzioni medici di famiglia e pediatri. È stallo


Dopo la revoca dello sciopero indetto da Fimmg e Fimp lo scorso 18 maggio le trattative sono ferme. Intanto il Mef in un suo parere sull’Atto d’indirizzo sottolinea che dev’essere rispettata “l’invarianza delle risorse”. Ma poi c’è la Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti. E infine dopo le elezioni le Regioni ancora devono definire il nuovo Comitato di settore. Risultato? Molto difficile che entro il 2015 si arrivi all’intesa

30 GIU - Dopo un inverno e una primavera caldissimi il rinnovo delle convenzioni per medici di famiglia e pediatri sembra essere ad un punto morto.
 
Ultima puntata di una trattativa, che non è mai riuscita a decollare, era stata la revoca dello sciopero indetto da Fimmg e Fimp (che protestavano contro le Regioni e la Sisac) grazie ad un documento firmato la notte del 18 maggio al Ministero della Salute con le Regioni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Da quel giorno, complici le elezioni in 7 regioni tutto si è arrestato.
 
Ma se a livello di trattativa tutto tace e i sindacati non  sono più stati convocati dalla Sisac (da notare come invece la trattativa per il rinnovo della convenzione dei medici specialisti ambulatoriali stia invece andando avanti), due le novità che sono sopraggiunte in quest’ultimo mese. Dapprima è arrivato il parere (richiesto dal Comitato di Settore sanità delle Regioni) del Ministero dell’Economia sul nuovo Atto d’indirizzo in cui il Mef pone una serie di osservazioni al testo soprattutto per quanto riguarda il lato economico ricordando in molti punti del suo parere come si debba tener conto e precisare in vari punti del testo il presupposto “dell’invarianza di risorse”. Insomma, se non proprio una bocciatura, dal Mef non sembrano voler concedere deroghe a fondi aggiuntivi.
 
Ma in seconda battuta è arrivata anche la sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti della Pa. In questo senso, in attesa delle motivazioni della Corte, è chiaro che la decisone dei giudici costituzionali apre lo spazio ad un rinnovo economico anche per la medicina convenzionata oltre che per i contratti della PA.
 
Nonostante ciò il futuro prossimo non sembra poter riservare grandi novità anche perché il comitato di settore sanità non ha ancora un nuovo referente (era l'ormai ex assessore alla sanità della Liguria, Claudio Montaldo) e la struttura ancora non si è riorganizzata, così come non si è ancora riorganizzata la commissione Salute delle Regioni.
 
In  questo contesto si fanno poi sempre più forti ‘rumors’ che parlano di una profonda ristrutturazione della Sisac che potrebbe confluire nell’Aran nell’ottica di avvicinare la contrattazione tra convenzionati e dipendenti per una maggiore integrazione ospedale-territorio.
 
I tempi, quindi, a meno di un intervento d’imperio del Ministero della Salute, che non sembra però all’orizzonte,  sembrano dilatarsi e molto probabilmente si tornerà a parlare dei rinnovi delle convenzioni dopo l’estate. In uno scenario così diverso che potrebbe anche portare ad una nuova revisione dell’Atto d’indirizzo con il definitivo slittamento della partita al 2016.

30 giugno 2015
© Riproduzione riservata

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