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Medici in formazione medicina generale. Domani la mobilitazione nazionale


Tra le rivendicazioni, l’adozione di un contratto di formazione specifica di medicina generale, la detassazione della borsa di studio, l’uniforme adozione, all’interno di tutte le Regioni, di un sistema formativo professionalizzante performante unitamente alla definizione di un core curriculum.

14 MAG - L’appuntamento è domani, dalle ore 14.00 alle 17.00, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati. È lì che si riuniranno i giovani medici in formazione in medicina generale per il sit in promosso dal Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e dalla Società italiana medicina generale in formazione (Simgif), in collaborazione coi Comitati Autonomi Regionali dei corsisti in formazione specifica di Medicina Generale, al fine di “sensibilizzare Governo, Parlamento e Regioni nel senso di valorizzare il ruolo dei medici iscritti al Corso di formazione specifica di medicina generale”.

“Le ragioni della protesta scaturiscono dal fatto – spiegano i giovani medici in una nota - che il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, che conferisce un diploma indispensabile per accedere al ruolo di Medico di Medicina Generale nell’ambito di un rapporto di convenzionamento col Ssn, presenta delle criticità organizzative oltre che un non soddisfacente livello di professionalizzazione. Né l’attuale status di borsista valorizza a pieno il ruolo del corsista di medicina generale tanto da un punto di vista economico, quanto per quel che concerne i diritti fondamentali”.

Nel particolare:

1) “il medico iscritto al corso è titolare di una borsa di studio, soggetta a duplice tassazione Irpef, in seguito alla quale l'importo mensile netto percepito da ogni corsista si attesta intorno ai soli 800 euro circa. A ciò si aggiunga che le spese per la copertura assicurativa professionale e sugli infortuni gravano a totale carico del medico e che durante l’intera durata del corso triennale agli iscritti è inibita qualsivoglia attività professionale o lavorativa integrativa, pena l’esclusione dal corso”;

2) “il sistema formativo attualmente in adozione presenta una non accettabile disomogeneità interregionale ed infraregionale, in assenza peraltro dell’adozione di standard e requisiti, tanto meno di sistemi di monitoraggio, sulla qualità della formazione erogata”.

Per queste ragioni, “convinti che il miglioramento della formazione e professionalizzazione del giovane medico iscritto al corso specifico di medicina generale sia il presupposto per qualificare e conferire autorevolezza alla figura del medico di famiglia all’interno del Ssn”, i giovani medici di medicina generale scenderanno in piazza chiedendo a Governo, Parlamento e Regioni:

1) l’immediata detassazione della borsa di studio, al pari di quanto avviene per i medici specializzandi ed i dottorandi, e la revisione delle attuali incompatibilità con la frequenza del corso di medicina generale;

2) la valorizzazione del ruolo del corsista di medicina generale attraverso l’adozione di un contratto di formazione specifica di medicina generale;

3) l’uniforme adozione, all’interno di tutte le Regioni, di un sistema formativo professionalizzante performante, unitamente alla definizione di un core curriculum. Ed ancora, l’introduzione di standard e requisiti di qualità e l’adozione di relative modalità di monitoraggio, oltre che di verifica periodica della qualità della formazione.

“In sintesi – conclude la nota del Sigm e del Simgif -, i giovani medici di medicina generale chiedono maggiori riconoscimenti a fronte di maggiore responsabilità assistenziale all’interno del percorso formativo-professionale, il che si tradurrebbe nell’avere Medici di Famiglia meglio formati, con beneficio per la popolazione e con una migliore allocazione delle risorse da parte delle Regioni”.
 

14 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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