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Non riusciamo più a fare i medici

di Laura Visintin

02 FEB - Gentile Direttore,
faccio seguito alla lettera della collega Ornella Mancin. Sono un medico di medicina generale e... Non mi riconosco più come tale. Ho amato il mio lavoro, e sottolineo ho amato. Sono tutor per la medicina generale e con grande soddisfazione ho avuto nuovi giovani medici che mi hanno aiutato nelle incombenze nella gestione dello studio.
 
Loro hanno dato a me nozioni innovative circa le patologie emergenti. Mi hanno aiutato per quanto riguarda la tecnologia e le procedure telematiche atte a snellire i carichi burocratici che sono in essere per la gestione dell'ambulatorio di medicina generale. In cambio penso di avere fornito quanto acquisito negli anni per quanto riguarda la comprensione del paziente, fornendo gli strumenti conosciuti per una corretta anamnesi e obiettività oltre all'approprietazza degli esami ematochimici e strumentali da richiedere.
 
Sono stati momenti molto belli, caratterizzati dal'impegno reciproco di ricerca e di pertinenza nello studio delle varie patologie. Ricordo con piacere l'impegno per analizzare, studiare, fare un piano diagnostico e terapeutico per il singolo assistito. Un confronto al di là dei reciprochi percorsi che mirava a fare il meglio per il paziente.
 
Ora, mi rendo conto che questo non è più possibile.
Siamo oberati da un meccanismo assurdo che ci mette in prima linea come referenti in sostituzione di organizzazioni che avrebbero dovuto accertare, certificare, quantificare una patologia da 2 anni esistente e che, ora ci impedisce di fare il nostro lavoro.
 
A fatica, ritagliando spazi sempre più ristretti, riusciamo a visitare i nostri pazienti e questo ci svilisce professionalmente.
Capiamo l'emergenza e le difficoltà di tutti coloro che operano nella sanità.
 
Chiediamo che per lo meno note imposte per la prescrizione di farmaci ormai consolidati (vedi Nao, farmaci per bpco, e ora antidiabetici), vengano eliminate.
 
Per il resto ognuno di noi cerca e cercherà di fare del suo meglio anche se il tempo e la pazienza sono ai limiti.
 
E' deludente e svilente trascorrere il nostro tempo allo scopo di amministrativi. Non ci siamo laureati per questo.. Il nostro compito era quello di visitare, trarre conclusioni grazie alla diagnostica in atto, (che al momento è bloccata) e cercare di curare. Per questo abbiamo studiato e per questo ci siamo sempre impegnati. Aiutateci a fare i medici.
 
Laura Visintin
Medico di medicina generale

02 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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