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Ecco perché abbiamo bisogno di una Fnomceo di “governo” 

di Luigi Arru

02 FEB - Gentile Direttore,
mi permetto di partecipare al dibattito nato dopo la lettera di Ivan Cavicchi. Le scrivo con non poco imbarazzo. Infatti pur volendo partecipare per cercare di argomentare la mia posizione, frutto di circa 10 anni di esperienza come Presidente OMCeO di Nuoro e soprattutto come Coordinatore del Centro Studi della Fnomceo, sento molto forte il disagio che deriva dal fatto che da 10 mesi sono Assessore dell’Igiene  e Sanità della Regione Sardegna. Mi dispiace contraddire il Dottor Righetti: noi abbiamo bisogno di una FNOMCeO di governo.
 
Cosa voglio dire? Il codice civile con l’articolo 2229 parli dell’obbligo dei professionisti all’iscrizione ad ordini e collegi, esprimendo quindi la volontà del legislatore di governare la professione medica e le professioni sanitarie, in sostanza delegando gli ordini e collegi a governare le professioni. Perché?  Perché i professionisti iscritti hanno il compito di partecipare al governo di un diritto, il diritto alla salute, diritto di rango costituzionale. Perché questo interesse dello Stato? Perché i professionisti hanno il compito di garantire il rapporto di agenzia (devono agire per conto del cittadino) consapevoli della asimmetria informativa.
 
Per agire devono quindi garantire qualità professionale tecnica ed etica. Per garantire la qualità non è sufficiente autocertificarsi ma è necessario passare al vaglio dei colleghi, cioè al controllo dei pari, come era previsto dopo la nascita degli ordini e collegi, sia a livello nazionale che internazionale. Certo quando gli ordini e i collegi nacquero, la maggior parte dei professionisti erano liberi professionisti e non dipendenti come allo stato attuale. Il cambiamento del rapporto contrattuale modifica la ragione della nascita degli ordini?
 
No, anzi ora più che mai abbiamo necessità di un organismo di governo della professione/i nazionale, e alla luce dei cambiamenti del titolo V della Costituzione, regionale, che documenti la qualità professionale ed deontologica del professionista. Il presidente Fnomceo non può essere un Presidente di lotta, perché è componente del Comitato Nazionale di Bioetica, della Commissione Nazionale ECM, dell’Istituto Superiore della Sanità, quindi partecipa al governo  di aspetti fondamentali della Sanità e della Professione.
 
Quindi il Presidente FNOMCeO non può affiancarsi ai sindacati perché verrebbe meno al suo ruolo di garante della terzietà degli ordini. Proprio alla luce della mia breve esperienza come Assessore alla Sanità della Regione Sardegna mi permetto di affermare che abbiamo bisogno di organismi che verifichino la qualità tecnica e la certifichino periodicamente. Ricordo che dal 2012 in Gran Bretagna si parla di “revalidation” cioè tutti i medici iscritti al General Medical Council dovranno dimostrare il mantenimento delle competenze, cioè non sarà più sufficiente il possesso della laurea e della specialità. Per poter fare ciò in Italia è necessaria una riforma degli Ordini  e dei collegi, così come è necessario modificare il ruolo delle società scientifiche. Infine la querelle del rapporto della professione medica con le altre professioni.
 
A mio parere è necessario sedersi in unico tavolo per capire ruoli, funzioni, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella sanità (nel socio sanitario. Il monitoraggio degli eventi sentinella effettuato dalla Joint Commission documenta che le cause radici vanno ricercate nel mancato addestramento e formazione delle cosiddette Softskills (abilità non tecniche) e la soluzione come richiesto dalla WHO si potrebbe trovare nel “being effective team players”!!. Il che non si raggiungerà  con un generico punto di sintesi dettato dal "vogliamoci bene” ma con una “rivoluzione” nella formazione dei professionisti, e con la valutazione del  mantenimento delle competenze, In ragione delle affermazioni precedenti non trovavo scandaloso né inopportuno (mi dispiace contraddire in questo caso il mio amico Ivan Cavicchi) che il Presidente della FnoMceo potesse essere membro del Parlamento!
 
Devo confessare un mio conflitto di interesse: ho sempre stimato Amedeo Bianco per le competenze e l’equilibrio dimostrato nel governo della FNOMCeO e ritengo che il suo ritiro rappresenti un perdita per la professione medica. La ringrazio per l’attenzione e chiedo scusa ai medici se per un attimo mi son dimenticato che non svolgo più la professione 
 
Luigi Arru
Assessore Igine e Sanità della Sardegna ed ex presidente dell'Omceo di Nuoro

02 febbraio 2015
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