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La Mozione Renzi per le mutue? Pura invenzione, basta leggerla

di Donata Lenzi, Stefano Sacchi e Ileana Piazzoni

23 MAR - Gentile Direttore,
abbiamo letto con interesse alcuni interventi ospitati dalla sua rubrica in merito al programma su welfare e salute delineato dalla mozione congressuale a sostegno della candidatura alla Segreteria del Partito Democratico di Matteo Renzi.
 
Pur nel rispetto delle diverse opinioni, francamente ci domandiamo se la mozione sia stata effettivamente letta (prima che compresa) nelle parti che trattano il tema  specifico della salute.
 
Prima di entrare nel merito, una precisazione di metodo. La mozione è il frutto di una tre giorni di lavori partecipata e appassionata, la sintesi dei moltissimi interventi e contributi raccolti, molti dei quali provenienti da addetti ai lavori.
 
Nessuno dei contributi e non un minuto delle tante ore di discussione ha trattato il tema delle mutue, né di un qualsivoglia incentivo per un ritorno ad un sistema mutualistico.
 
E il testo della mozione è molto chiaro a riguardo: fare una scelta contro la categorialità a favore dell’universalismo, prendersi cura della persona tornando ad investire nelle politiche pubbliche della salute, in primis nelle donne e negli uomini che nella sanità lavorano e nella relazione che questi hanno con i cittadini. Parole molto chiare e nette.
 
Quello che la mozione pone come orizzonte programmatico è la necessità di un investimento concreto sul personale, sul ricambio generazionale, sulle nuove tecnologie, per delineare un sistema sanitario che sappia non solo rispondere a tutti i bisogni dei cittadini, ma possa rappresentare anche il motore della crescita.
 
Non ci si sottrae invece alla necessità che alle nuove sfide della cronicità e della non autosufficienza si possa rispondere, anche, e non solo, con la crescita delle tutele previste nei contratti di lavoro, come richiesto peraltro dagli stessi lavoratori. Nessuna limitazione o compressione ma diritti ulteriori, per venire incontro in maniera sempre più efficace alle esigenze di protezione di ogni singolo individuo.
 
Sperando di aver chiarito lo spirito degli interventi che si intendono realizzare e di aver fugato preoccupazioni e allarmismi ingiustificati, rimaniamo in ogni caso disponibili per un confronto preciso e puntuale sul contenuto della mozione e sulle libere interpretazioni dello stesso, nella convinzione non celino alcun intento strumentale.
 
On. Donata Lenzi
Capogruppo PD alla Commissione Affari Sociali della Camera

Stefano Sacchi
Presidente Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP)
 

On. Ileana Piazzoni
Segretario della Commissione Affari Sociali della Camera (PD)
 
I tre autori sono i Coordinatori del workshop “Welfare e Salute Lingotto '17

23 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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