Marino (Pd): "Legge va riscritta nel rispetto delle coppie e della conoscenza scientifica"
12 DIC - “Una legge scritta negando la scienza, che va cambiata in Parlamento. Una legge indifferente al calvario delle coppie che desiderano completare il loro progetto di famiglia, con la nascita di un figlio. Ecco cos'è la legge 40: il legislatore ha posto confini molto rigidi, permettendo ad esempio ai ricercatori italiani di condurre i loro studi su cellule staminali embrionali solo se prelevate all’estero”. Per questo Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Partito Democratico, accoglie con favore la decisione del Tribunale di Firenze di rinviare la legge 40 alla Consulta, sollevando la questione di costituzionalità in merito al divieto di utilizzo ai fini della ricerca di embrioni sovrannumerari malati o abbandonati.
“Pur nel rispetto delle diverse convinzioni – ha proseguito Marino -, credo che sull'argomento non possa calare un silenzio ipocrita, fingendo che nel mondo internazionale non stia accadendo nulla. Aprire la ricerca sulle cellule staminali embrionali, sugli embrioni abbandonati nelle cliniche per l’infertilità, non è una polemica laicista: negli Stati Uniti ci sono persone che con quei trapianti stanno riprendendo a vedere, guarendo da una maculopatia della retina che li aveva resi ciechi. La via peggiore – secondo il senatore del Pd - è quella di ignorare o negare ciò che sta avvenendo e non condurre un dibattito approfondito e libero da pregiudizi ideologici che conduca a scelte che appaiono più opportune per la vita e la salute”.
12 dicembre 2012
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