Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Lunedì 20 MAGGIO 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Bambini vittime di guerra. Save the children: “Il rischio non è soltanto morire”


Si stima che 1 bambino su 5 viva in aree interessate da un conflitto (Gaza, Ucraina, Siria…). Per loro non c’è solo il rischio di morire o rimanere feriti, ma di soffrire la fame e il freddo, di subire violenze sessuali e di essere costretti a combattere. In caso di sopravvivenza, traumi psicologici con cui fare i conti per tutta la vita. Vita compromessa anche dalla perdita di interi anni di scuola. Save the Children: “La comunità internazionale non può restare in silenzio”.

26 FEB - Gaza, Ucraina, Siria, Yemen, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, sono solo alcuni dei diversi Paesi del mondo interessati da conflitti e guerre. Luoghi in cui i bambini sono sotto attacco, vittime innocenti della guerra: 1 su 5, a livello globale, vive in aree interessate da un conflitto. Oltre 468 milioni di bambini, secondo le stime di Save the Children. Lo scorso anno, si è registrata una media di 22 minori al giorno mutilati o privati della vita. Alcuni non hanno conosciuto altro che violenze o campi profughi, da quando sono nati. Per molti di loro gli effetti della guerra sono devastanti: questi bambini hanno bisogno di essere protetti dalle ferite fisiche ed emotive che inevitabilmente riportano.

Perché “quando scoppia e imperversa una guerra – sottolinea la onlus - i più piccoli non solo rischiano di morire ma anche di soffrire la fame, il freddo e altre conseguenze del conflitto che nessun bambino al mondo dovrebbe mai conoscere”.

Ecco quali sono i principali pericoli a cui sono esposti:

1. Morire o rimanere feriti. “Ad oggi tantissimi bambini hanno perso la vita a causa dell’assurdità della guerra. I bambini che invece rimangono feriti, hanno bisogno di cure mediche specifiche e immediate e purtroppo non sono sempre disponibili. Il loro corpo è infatti più delicato rispetto a quello degli adulti e va dunque assistito subito; basta un colpo, anche lieve, per creare danni molto gravi”.

2. Soffrire la fame e il freddo. “La guerra blocca l’accesso a ogni tipo di bene primario nei Paesi colpiti. La malnutrizione, data dalla mancanza di cibo nutriente sufficiente, è dietro l’angolo. Un bambino malnutrito è maggiormente esposto al rischio di contrarre malattie a causa del suo stato di saluto precario. Le temperature invernali inoltre mettono in serio pericolo la vita di centinaia di migliaia i bambini, che se non muoiono per le bombe, rischiano di morire di freddo. In guerra si fugge, portando con sé il minimo indispensabile, cercando un rifugio che spesso non si trova: rimanere esposti al freddo invernale è un pericolo che può portare a malattie o alla morte”.

3. Traumi psicologici di lungo periodo. “Sopravvivere è solo l'inizio per i bambini che vivono in paesi in guerra. L’esposizione esclusiva, prolungata e costante a eventi violenti e l’assenza di tregua emotiva azzerano la speranza nei bambini e nelle bambine i/le quali non vedono un futuro. L’impatto psicologico è devastante e si mostra quotidianamente con sintomi di depressione, ansia, atti di autolesionismo e tendenze suicide. Anche se si sopravvive la guerra lascia il segno”.

4. Perdere interi anni di scuola. “In guerra le strutture scolastiche non sono sicure e purtroppo vengono anche bombardate e distrutte. Inoltre, anche se intatte, la mancanza di sicurezza, di personale scolastico o l’impossibilità di affrontare i costi scolastici tengono i minori lontani dalla scuola. Questo vuol dire compromettere irrimediabilmente il loro futuro”.

5. Violenze di genere, sessuali e reclutamento in forze armate. “Le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di violenza di genere e sfruttamento. I ragazzi, invece, sono più spesso soggetti a reclutamento forzato ma anche a violenza sessuale, stress ed eventi traumatici”.

Durante le emergenze “i bambini sono i più vulnerabili e indifesi”, ribadisce Save The Children che ha lanciato una petizione per dire Stop a ogni conflitto: “Ogni guerra è una guerra contro bambini e bambine: diciamo stop alla guerra, in Ucraina, a Gaza e a tutte le guerre nel mondo, che continuano a ferire i più indifesi. I bambini devono essere protetti dalla violenza e dalla devastazione dei conflitti armati”.

Ogni giorno circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le loro case nei maggiori scenari di crisi mondiali. Fuggendo dalle guerre perdono tutto, perdono un luogo sicuro in cui crescere e diritto di vivere un'infanzia serena”.

“In situazioni di guerra – incalza la Onlus -, tutte le parti in conflitto devono garantire la sicurezza e il benessere dei bambini e astenersi dal prenderli di mira o usarli come armi da guerra. La comunità internazionale non può restare in silenzio mentre i bambini vengono mutilati e uccisi. Ha l'obbligo morale di reagire immediatamente, poiché le continue violazioni contro le bambine e i bambini avranno conseguenze di vasta portata per le generazioni future, che cercheranno di raccogliere i cocci delle guerre di oggi”.

26 febbraio 2024
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy