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Usa. Lo "shutdown" si abbatte sulla sanità pubblica


Non solo la Nasa, i grandi parchi o la statua della Libertà. Il braccio di ferro tra Repubblicani e Democratici, conclusosi con il mancato accordo sul bilancio federale, ha detrminato di fatto la chiusura o il forte ridimensionamento di moltissimi servizi erogati da agenzie ed enti della sanità federale americana. Solo il Nih ha perso il 52% del proprio staff.

02 OTT - Si dice che gli americani siano pragmatici e che quando si tratta di denaro, specie se pubblico, non guardano in faccia nessuno al punto da arrivare a decidere di fatto la “sospensione” dell’attività dell'amministrazione pubblica, costretta quindi a fare a meno dei servizi meno urgenti per il benessere della nazione. Una cosa che da noi in Italia è impensabile: il mancato accordo sulla legge di bilancio si ripercuote sugli stipendi che non potranno più essere garantiti.
 
E così succede che lo scontro tra democratici e repubblicani generi una situazione di paralisi per cui per cui diversi sono gli uffici e le agenzie interessate dallo shutdown, e che per questo o hanno momentaneamente chiuso i battenti o lavorano a ranghi ridotti.
Si parla molto in queste ore anche con toni divertiti della chiusura delle attività nei Parchi Nazionali, come il Grand Canyon e il Parco di Yellowstone, i musei, o monumenti come la Statua della Libertà, ma anche degli zoo, dove però verranno garantiti i servizi per la cura degli animali, o gli uffici che si occupano dei rilasci di passaporti e dei visti.
 
Diverso invece il discorso di quel settore che da noi vecchia Europa, verrebbe definito “sociale” e che coinvolge le scuole, gli uffici postali, l’assistenza sanitaria, le pensioni, gli assegni di disoccupazione, gli ospedali, le carceri. Ecco tutto questo continuerà a rimanere in servizio.
 
Le agenzie della salute
Non però la Nasa che ha dovuto lasciare i suoi tecnici a casa senza stipendio, ad eccezione di quelli che si occupano degli astronauti in orbita intorno alla terra.
Accanto all’agenzia spaziale, vero e proprio fiore all’occhiello Usa, ci sono anche le altre agenzie scientifiche governative statunitensi, a cominciare da quelle sulla salute, ad essere colpite dallo 'shutdown' dell'amministrazione federale. Ad affermarlo è Scientific American, una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica, fondata nel 1845.
 
In particolare secondo la rivista scientifica uno degli organismi più colpiti sarà il Department of Health and Human Services, che include tra le altre le agenzie più 'famose', come il Food and drug administration, (l'agenzia per gli Alimenti e i medicinali), il Centers for disease control and prevention (ovvero i centri per la Prevenzione e il controllo delle malattie) e il National institute of health (Nih, l'istituto nazionale di Sanità), che ha perso il 52% del proprio staff.
 
Il Cdc, passa da quasi 13 mila a poco più di 4 mila addetti. In un comunicato l'Hhs ha spiegato che «il Cdc continuerà ad assicurare un minimo supporto alla salute e al benessere dei cittadini con una capacità ridotta di rispondere a eventuali focolai di malattie e di mantenere il suo centro operativo 24 ore su 24».

 
Per quanto riguarda l'Nih, molte delle cliniche direttamente gestite dall'agenzia dovrebbero essere chiuse, mentre il database PubMed, una banca dati gratuita per gli utenti di Internet, che copre i settori della medicina, infermieristica, odontoiatria, medicina veterinaria, il sistema sanitario e le scienze precliniche, aggiornata ogni giorno, dovrebbe continuare a funzionare, sia pure con un personale ridotto al minimo.
Discorso diverso invece per il Fda, che è destinato a interrompere molte delle sue attività di controllo.

 
Nessuno stop per il lavoro del National weather service(Nws, il Servizio meteorologico nazionale), che si occupa delle previsioni del tempo e i cui dipendenti sono protetti da una legge federale, ma è previsto il taglio di tutti i settori della ricerca.
discorso diverso invece per la protezione dell'ambiente: l'Environmental protection agency (Epa, l'agenzia per la Protezione dell'ambiente) che ha perso il 93% dei propri dipendenti, e ha mantenuto solo i servizi di assistenza nelle emergenze. Lo Us geological survey, infine, l'equivalente del nostro istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, ha conservato appena 43 dipendenti su 8600.

02 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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