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Infermieri. Corte dei Conti promuove bilanci 2011-2012 dell’Enpapi


Nel 2012 crescita dell’avanzo economico pari a 4,4 mln. Entrate contributive in crescita come il patrimonio netto. Per la Corte non ci sono problemi sulla sostenibilità a 50 anni, ma evidenzia in ogni caso la necessità di far acquisire agli iscritti una maggior consapevolezza della diretta relazione tra contributi e prestazioni con la conseguenza di aumentare ulteriormente l’aliquota del contributo soggettivo. LA RELAZIONE

08 NOV - Giudizio positivo della Corte dei Conti nella sua relazione sui bilanci 2011-2012 dell’Enpapi (Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica).
 
I risultati più significati che emergono dalle risultanze evidenziate dai bilanci degli anni 2011-2012. Nel 2011 è stato registrato un utile netto di esercizio pari a 3.007 migliaia di euro (-50,2%) e un patrimonio netto: 25.942 migliaia di euro (+13,8%). Meglio il 2012 dove l’utile netto di esercizio è salito a 4.425 migliaia di euro (+47,2%), come il patrimonio netto a quota 29.985 migliaia di euro (+15,6%).
 
“La significativa riduzione che si registra nel risultato di esercizio dell’anno 2011 – si legge nella relazione - è da attribuire, in sostanza, al maggior incremento registrato dai costi (+17,1%) nei confronti dei ricavi (+11,9%), i quali, peraltro, hanno dovuto registrare un importante decremento dei proventi finanziari (-44,7%). Nel 2012 si assiste, invece, a una crescita dell’avanzo che risulta pari a 4,4 milioni di euro, per le motivazioni opposte a quelle dell’esercizio precedente. Infatti i ricavi crescono, proporzionalmente, più dei costi, in ragione, soprattutto, delle accresciute entrate contributive (+32,8%) e dell’aumento dei proventi finanziari (+53,7%). Il patrimonio netto è composto dal fondo per la gestione, alimentato essenzialmente dai contributi integrativi e destinato a coprire le spese di gestione e le capitalizzazioni dei montanti integrativi; dal fondo per l’indennità di maternità; dal fondo di riserva e dall’avanzo di esercizio”.
 
Dai consuntivi emerge che le entrate contributive sono in continua crescita. Sono infatti passate dai 43,7 milioni del 2010, ai 53,9 milioni del 2011 (+ 23,3%) e, infine, ai 71,6 milioni del 2012 (+32,8%). L’indicato incremento, è da attribuire in parte all’aumento delle iscrizioni e in parte all’aumento delle aliquote contributive. La posta patrimoniale riguardante i crediti verso gli iscritti anche nel 2012 risulta in crescita, raggiungendo i 135,2 milioni di euro, con un incremento del 24,4% nei confronti del precedente anno, dove già si era evidenziato un incremento del 28%
rispetto al 2010.
 
In ogni caso la Corte evidenzia come “l’andamento crescente negli ultimi anni e le dimensioni raggiunte da tale posta contabile fanno emergere la necessità di richiamare nuovamente la dirigenza dell’Ente a individuare nuove e più incisive azioni d’intervento volte al suo contenimento. A fronte delle entrate contributive che si quantificano nei termini di cui sopra, si riscontrano spese per prestazioni di gran lunga inferiori, pari a circa 4 milioni di euro nel 2011 e a 4,5 milioni nel 2012, inferiori financo alle spese di funzionamento (6 milioni di euro nel 2012). Ciò, evidentemente, dipende dalla forte differenza tra iscritti, pari a 25.976 nel 2012, e il numero delle prestazioni previdenziali erogate nello stesso anno, pari a 1.276. Le maggiori risorse finanziarie che si sono generate nella gestione degli anni in
riferimento sono state destinate ad aumentare gli investimenti in attività finanziarie (dai 243,6 milioni del 2010 si è passati ai 310,4 milioni del 2011 e ai 330,1 milioni del 2012). Tali investimenti hanno generato rendimenti netti altalenanti negli anni. In termini percentuali, dopo la crescita avuta nel 2010, in cui si erano attestati al 4,61%, nel 2011 gli tessi hanno subito una consistente contrazione, risultando pari all’1,95%, per poi crescere nuovamente nel 2012,  attestandosi al 2,87%”.
 
Per quanto concerne il bilancio tecnico, anche se le proiezioni nei cinquant’anni considerati (2012 – 2061) non presentano problematicità, per i giudici “le conclusioni attuariali ipotizzano, per realizzare miglioramenti del sistema e quindi per elevare l’adeguatezza delle prestazioni erogate, la necessità di far acquisire agli iscritti una maggior consapevolezza della diretta relazione tra contributi e prestazioni con la conseguenza di aumentare ulteriormente l’aliquota del contributo soggettivo. In ordine alle partecipazioni, come riferito, l’Ente detiene la maggioranza della società GOSPAService S.p.A., la quale ha chiuso la gestione 2011 con un peggioramento delle proprie performance rispetto all’esercizio precedente, conseguendo un utile di esercizio di 1.071 euro, mentre il 2012 ha mostrato evidenti segni di ripresa, chiudendo l’esercizio con un utile di 15.365 euro”.

08 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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