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Schiena. Partita la campagna di sensibilizzazione sul lavoro sedentario


L’iniziativa è promossa dalla Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa della Sapienza di Roma. A novembre screening gratuiti in 75 centri specializzati per scoprire le anomalie posturali e insegnare a prevenirle attraverso la giusta postura. Il mal di schiena è una delle principali cause di assenza dal lavoro.

15 NOV - “Schiena in Salute”. È questo lo slogan della campagna di sensibilizzazione nazionale per lo screening posturale gratuito contro la vita sedentaria che la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma Sapienza, promuove per il mese di novembre e, in particolare “sull’opportunità di eseguire periodicamente una valutazione funzionale quantitativa della postura, finalizzata alla presa di coscienza di eventuali vizi posturali in rapporto con lo stato di salute attuale e futuro”, come spiega Valter Santilli, Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa.

E così, nel mese di novembre in 75 centri specializzati dislocati in tutto il territorio nazionale, sarà possibile sottoporsi ai test gratuiti della postura (per ricercare i centri autorizzati visitare www.schienainsalute.it o chiamare il numero verde 800 926 213).

Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 50% delle patologie maschili e il 25% di quelle femminili, in Europa, sono legate a stili di vita non salutari. In forte crescita in Italia secondo gli ultimi dati Istat, responsabile in particolar modo di disturbi muscolo-scheletrici cronici.

Tuttavia, la diffusione del mal di schiena – che, va ricordato, è una delle principali cause di assenza dal lavoro e di richieste di visite mediche e indagini diagnostiche, con costi sanitari diretti e indiretti elevatissimi– da dati epidemiologici recenti appare legata a filo doppio soprattutto con il lavoro sedentario.

“Qualunque occupazione che comporta il mantenimento prolungato della posizione seduta, in ufficio come al volante, presenta un rischio di mal di schiena triplicato rispetto alla popolazione generale”, spiegano gli esperti.
 
Il mal di schiena è influenzato anche da fattori posturali: sono infatti i lavoratori che assumono determinate posture scorrette durante la propria attività professionale, ad essere maggiormente a rischio. Questo a causa della riduzione dell'efficienza dei gruppi muscolari che sostengono la colonna che favorisce lo sviluppo progressivo di discopatie e artrosi.

Pertanto, l'identificazione del rischio consentirebbe di adottare le giuste precauzioni eliminando i fattori posturali predisponenti. Potrebbero giovarsi immediatamente di un intervento preventivo, e per monitorare nel tempo anche chi oggi non presenta tali anomalie posturali, in modo da poter intervenire tempestivamente qualora dovesse svilupparle in futuro.
 

15 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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