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Giornata cento città contro il dolore. Dall'Italia all'Australia, un solo messaggio: "No alla sofferenza inutile"


Si celebra il 27 settembre in 100 comuni italiani e in 12 Paesi di cinque continenti la quarta edizione della manifestazione organizzata dalla Fondazione Isal per informare su terapie e centri specialistici e raccogliere fondi per la ricerca scientifica. Sui social network i selfie della campagna #Zeropain. Raffaeli: “In Italia quasi 500mila persone soffrono senza avere una cura".

20 SET - La prima edizione si è svolta nel 2011 in 33 città italiane. Nel 2012 le città lungo la Penisola sono diventate 54, a cui se ne sono aggiunte tre oltre confine. Nel 2013 il salto in avanti: 90 città in Italia e iniziative in 10 Paesi. Ma quest’anno la Giornata “Cento città contro il dolore” promossa dalla Fondazione Isal sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica diventa mondiale: a fianco degli appuntamenti che saranno organizzati il prossimo sabato 27 settembre, in 100 comuni di tutta Italia – da Rimini, sede della Fondazione Isal, a Roma e Milano, da Napoli a Torino, da Agrigento su fino a Trento – la manifestazione si svolgerà anche  in Australia, Belgio, Canada, Colombia, Germania, Giordania, Gran Bretagna, Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna grazie all’adesione di associazioni nazionali di pazienti con dolore cronico. Dall’Europa all’Oceania, dunque, cinque continenti uniti dal grido “Io sono contro il dolore”, come recita lo slogan ufficiale della Giornata.
 
La Giornata mira innanzitutto a informare sulle terapie e i centri specialistici in cui è possibile curare il dolore cronico, quel dolore che dura più di sei mesi e diventa una vera e propria malattia, che compromette la qualità della vita e le relazioni personali. “Il dolore non va sopportato inutilmente, va trattato e in Italia c’è una legge, la 38/2010, che garantisce l’accesso alle terapie, seppure debba ancora essere pienamente applicata”, ha spiegato William Raffaeli, presidente della Fondazione Isal.
 
Quella del dolore cronico è una tragedia invisibile e spesso trascurata. In Italia si stima colpisca 12 milioni di persone, il 20% della popolazione, causando ogni anno la perdita di oltre un miliardo di ore lavorative e la spesa di circa due miliardi di euro per prestazioni e farmaci. “Il 10% delle persone con dolore cronico necessita per tutta la vita di più terapie combinate, mentre il 4%, e sono quasi mezzo milione di italiani, soffre di un dolore cronico di cui oggi non c’è ancora alcuna possibilità di cura – ha proseguito Raffaeli –. Con ‘Cento città contro il dolore’ vogliamo rompere il muro dell’indifferenza e chiedere alle istituzioni nazionali e internazionali di finanziare la ricerca scientifica per trovare una terapia a quei dolori difficilmente trattabili”. Tra questi rientrano il dolore idiopatico, cioè senza causa apparente, il dolore oncologico grave, la fibromialgia, l’endometriosi e il dolore da lesioni del sistema nervoso: “Ne soffre l’11% delle persone che hanno avuto un ictus e circa il 35% di chi ha avuto un trauma midollare per un incidente stradale o sul lavoro e spesso sono giovani nel cuore della vita”, ha sottolineato Raffaeli.
 
Il programma. Nelle piazze delle principali città italiane, volontari e medici in camice bianco spiegheranno come e dove sia possibile curare il dolore cronico, divulgando il numero verde gratuito attivato dalla Fondazione Isal 800 101288, a cui è possibile rivolgersi per avere consigli e un primo aiuto. Per permettere a tutti di sapere come comportarsi verranno regalate copie di “La cassetta del pronto soccorso del dolore”, la guida elaborata dal gruppo di esperti internazionali di Change Pain.
 
A fronte di un piccolo contributo che sarà utilizzato per finanziare la ricerca scientifica, saranno infine distribuite confezioni di prodotti alimentari abruzzesi messi a disposizione da un pool di aziende solidali.
 
Diverse iniziative pubbliche sono in programma anche all’estero grazie alla collaborazione di Iasp (International association for the study of pain), Efic (European federation of Iasp chapters), Pain alliance Europe, Australian pain management Association, Sine dolor (Spgna), Pain Uk (Regno Unito), Fibromyalgia association (Svezia), Myeloma Association (Belgio), Malta Health Network e la Jordanian pain association.
 
La campagna #Zeropain. La Giornata “Cento città contro il dolore” è affiancata sul web dalla campagna #Zeropain. Centinaia le persone di tutto il mondo che hanno scelto di “metterci la faccia” e di dire il loro “no” al dolore cronico. Per partecipare basta fotografarsi tenendo in mano un foglio con la frase “Io sono contro il dolore” scritta nella propria lingua e pubblicare il selfie su Facebook (taggando la pagina della Fondazione ISAL) oppure su Twitter e Instagram, mettendo sempre l’hashtag #zeropain.
 
“Le persone con dolore cronico non devono chiudersi nella loro sofferenza, ma devono sforzarsi di far sentire la loro voce all’unisono, aldilà delle singole patologie da cui sono afflitte – ha concluso Wiliam Raffaeli –. Noi condividiamo la loro battaglia e insieme possiamo trovare una soluzione, perché solo se saremo uniti saremo forti e troveremo ascolto”.

20 settembre 2014
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