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Nobel per la pace al futuro del mondo, i bambini

di Maria Rita Montebelli

L’ambito premio è andato quest’anno alla piccola pakistana Malala Yousafzai e all’indiano Kailash Satyarthia  con la motivazione ‘per la loro lotta contro le uccisioni dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini a ricevere un’istruzione’. Malala è la più giovane Nobel della pace di sempre e la seconda del subcontinente indiano dopo Madre Teresa di Calcutta

12 OTT - “Questa mattina il mio insegnante è entrato in classe, mi si è avvicinato con un sorriso e mi ha detto ‘congratulazioni Malala: hai vinto il premio Nobel per la pace; lo dividerai con un’altra grande persona, Kailash Satyarthi, anche lui impegnato nella difesa dei diritti dei bambini’. Non è facile dire quello che ho provato. Di certo mi sono sentita molto onorata, ma anche più potente e piena di coraggio. Questo premio non è solo una medaglia, un pezzo di metallo da conservare nella tua stanza. E’ un incoraggiamento per me ad andare avanti e a credere nella mia battaglia, sapendo che c’è gente che mi supporta. Muovendoci tutti insieme potremo fare in modo che ogni bambino possa andare a scuola e ricevere un istruzione”
 
A parlare è Malala Yousafzai, una ragazza di 17 anni che ha quasi rischiato la vita per difendere il suo diritto ad andare a scuola in un Paese in preda alla barbarie del terrorismo, che si accanisce cieca su tutti, ma soprattutto sui più deboli, le donne e i bambini. Malala ha rischiato di morire sotto i colpi dei talebani, ma è risorta ad una nuova vita, come simbolo di quell’umanità buona e determinata che, armata solo della propria intelligenza e determinazione, è in grado di sconfiggere la violenza ignorante degli integralisti.
Il Nobel per la pace Malala l’aveva già sfiorato negli anni passati, quando tutta l’attenzione del mondo era appuntata su di lei, piccola, minuta, sfregiata da mani odiose ma con lo sguardo fermo di chi vede oltre gli ostacoli, proiettata nel futuro. Di un mondo civile. Dove i bambini, tutti, avranno diritto a ricevere un’istruzione. L’unica arma contro la povertà e la violenza.
 
“E’ un grande momento per tutti quei bambini – ha affermato Kailash Satyarthi, all’annuncio del premio – il Nobel aiuterà a dare visibilità alla causa dei bambini più negletti e deprivati. Tutti devono sapere che nel mondo ancora esiste la schiavitù minorile, nella sua forma più brutta. E’ un crimine contro l’umanità, intollerabile e inaccettabile. Da cancellare”.
 
Malala Yousafzai porta avanti da anni la sua battaglia per il diritto dei bambini e delle ragazze ad andare a scuola. Nata il 12 luglio del 1997 in Pakistan, si è trasferita a vivere in Inghilterra, dopo aver rischiato la vita in un agguato. Degli uomini armati, saliti sullo scuolabus che la riportava a casa, la ferirono gravemente alla testa e al collo. La responsabilità dell’orrendo attentato fu allora rivendicata dal portavoce dei talebani pakistani che vedevano la ragazzina come il “simbolo degli infedeli e dell’oscenità”.
 
Kailash Satyarthi nato in India nel 1954, è un attivista per i diritti dei bambini. Dopo aver abbandonato la carriera di insegnante, ha fondato nel 1980 il ‘Save the Childen Movement’ e ha lavorato per difendere i diritti di circa 80 mila bambini. E’ stato presidente della Global Campaign for Education dal 1999 al 2011.
E’ anche il creatore del marchio Rugmark, il primo sistema di certificazione, monitoraggio ed etichettatura dei tappeti prodotti nell’Asia del Sud, senza impiego di manodopera minorile.
 
Maria Rita Montebelli

12 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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