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Odontoiatria infantile. Il 25 ottobre a Cittadella di Padova convegno della Sioi. Focus su prevenzione e fattori di rischio


Attenzione particolare sarà rivolta alla MIH, ovvero ipomineralizzazione dei primi molari permanenti. Essa è caratterizzata da una insufficiente mineralizzazione in conseguenza della quale gli elementi dentari si presentano con macchie bianco-giallastre o marroni e uno smalto molto poroso.

22 OTT - Prevenzione odontoiatrica: a che età intervenire? Come ridurre il fattore di rischio della malocclusione? Come correggere le complicanze legate all’utilizzo del ciuccio o alla prolungata suzione del dito? Sono questi i principali interrogativi cui si cercherà di rispondere nel corso di ‘Fall meeting’, il congresso autunnale della Società italiana di odontoiatria infantile (Sioi) che si terrà il prossimo 25 ottobre a Cittadella di Padova.

“Questo appuntamento veneto – spiega Roberto Ferro, direttore dell’Unità Operativa di Odontoiatria dell’AULSS n.15 ‘Alta Padovana’ – ha lo scopo di mettere a confronto cinque prestigiosi relatori con il compito di esplorare in modo esaustivo alcuni fra gli argomenti di maggiore interesse come l’ortodonzia della prima dentatura, le abitudini viziate e le ipomineralizzazioni degli elementi dentari permanenti”.

L’odontoiatra pediatrico, avvalendosi della collaborazione delle famiglie e dei pediatri sempre più sensibilizzati e motivati nel portare avanti il progetto di prevenzione, ha infatti la responsabilità della salute del cavo orale del bambino sin dalla nascita.

“Un’attenzione particolare è dovuta oggi alla MIH, ovvero ipomineralizzazione dei primi molari permanenti – afferma Raffaella Docimo presidente della SIOI - che per gravità e prevalenza può essere ritenuta oggi la vera emergenza clinica. Negli studi Nord europei si parla di una prevalenza che oscilla tra il 3,6 e il 25% della popolazione”. Essa è caratterizzata da una insufficiente mineralizzazione in conseguenza della quale gli elementi dentari si presentano con macchie bianco-giallastre o marroni e uno smalto molto ‘poroso’ che non crea quello scudo protettivo necessario per la salute di questi denti. Ne consegue una maggiore tendenza alla carie, ma soprattutto al cedimento strutturale (post eruptive break down) delle aree colpite, sotto il carico masticatorio.
 

22 ottobre 2014
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