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Eterologa. Avvocati e medici chiedono una legge nazionale che regolamenti la fecondazione assistita


Riuniti a Napoli, avvocati e medici hanno discusso delle ripercussioni della sentenza della Consulta dello scorso aprile. Zuccarelli, presidente Omceo, “una legge nazionale per accertare quali sono le strutture che stanno lavorando e come lo stanno facendo, perché occorrono delle certezze anche da questo punto di vista”.

23 OTT - Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli ha organizzato, per oggi, un convegno “La fecondazione e il diritto alla genitorialità” a cui ha partecipato, tra gli altri Bruno Zuccarelli, Presidente Omceo di Napoli e Provincia. Avvocati e medici dunque hanno discusso delle ripercussioni della sentenza della Consulta con il quale è caduto il divieto per le coppie di ricorrere all'eterologa in Italia, come previsto dalla legge 40 del 2004. Dalla città campana è arrivato l’appello affinché si avvii urgentemente un ampio dibattito in Parlamento e nel Paese per arrivare, il prima possibile, a una legge nazionale che regolamenti la questione della fecondazione assistita
 
Uno degli elementi sottolineati è la difformità di comportamento da parte delle Regioni. La Campania su questo fronte “è in ritardo - dice il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli - bisogna rimediare a questa criticità per evitare il 'far west'. Attualmente non c’è la cosiddetta impegnativa o un ticket, quindi bisogna pagare per accedere al trattamento e questo genera anche un problema di emigrazione sanitaria, con un aggravio economico per il sistema sanitario". L'esigenza di una legge nazionale, ha fatto notare il presidente Omceo “deriva anche dal fatto che è fondamentale accertare quali sono le strutture che stanno lavorando e come lo stanno facendo, perché' occorrono delle certezze anche da questo punto di vista”.
 
Mentre Maria Giuseppina Chef, coordinatrice della commissione Famiglia dell'Ordine degli avvocati di Napoli, ha ribadito che con gli ultimi interventi della Corte costituzionale “la legge sulla procreazione assistita è stata smantellata quindi è necessario un nuovo intervento del Parlamento per risolvere un problema che i cittadini vivono sulla propria pelle”.
 
Nel frattempo, infatti, in questo vuoto normativo in Italia “sta succedendo di tutto”. “In questo quadro – ha sottolineato Chef - bisognerebbe garantire a chi non ha particolari mezzi economici di utilizzare queste tecniche con sicurezza”, per evitare che si ripeta quanto accaduto prima della legge 40, o “addirittura peggio - precisa - perché in quel caso c'erano ottimi protocolli medici”.
 
In conclusione il presidente dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Francesco Caia, rimarca come l'intervento della Consulta sia arrivato “a tempo scaduto” e che “sarebbe stata necessaria precedentemente una discussione parlamentare e un maggior dibattito democratico per arrivare a una legge condivisa”. Perché, al di là del tema giuridico, ci siano visioni etiche contrapposte. “Bisogna intervenire immediatamente su una tematica così delicata – ha aggiunto – perché se questo è il primo passo, a breve parleremo di quello che può accadere con le coppie omosessuali o degli uteri in affitto”.

23 ottobre 2014
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