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Abruzzo. Nas chiudono 5 pasticcerie per “gravi carenze igienico sanitarie”


Sequestrate circa 4 tonnellate di alimenti privi di tracciabilità. Un operatore del settore deferito all’Autorità Giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio. Complessivamente le sanzioni amministrative elevate ammontano a 30.000 euro.

17 MAR - Sanzioni amministrative per 30.000 euro, circa 4 tonnellate di prodotti dolciari sequestrati, sospesa l’attività a 5 strutture il cui valore immobiliare ammonta a circa 7.500.0000 euro e un operatore deferito all’Autorità Giudiziaria per frode nell’esercizio del commercio. È questo il risultato dell’operazione che i NAS di Pescara hanno eseguito nel settore dolciario per verificare la salubrità degli alimenti ed il rispetto della normativa di riferimento.
 
In particolare, riferisce una nota dei Nas, “presso una pasticceria di Pescara, peraltro mantenuta in precarie condizioni igienico sanitarie, venivano rinvenuti dolci tipici esposti per la vendita facendoli apparire come ‘di produzione propria’ e ‘freschi’, mentre in realtà sono risultati acquistati, surgelati, da un’importante industria dolciaria”. Sempre nel capoluogo adriatico, in una pasticceria venivano prodotti dolci tipici pasquali in ambienti insalubri, fonte di potenziale contaminazione per gli alimenti, per la presenza di muffe e infiltrazioni nei soffitti degli ambienti di lavorazione. Analoga situazione veniva riscontrata presso una pasticceria ubicata nel teramano, i cui ambienti di lavorazione, vendita e stoccaggio, si presentavano in precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali.
Per tutte e tre le strutture è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività da parte delle ASL competenti, il cui intervento è stato richiesto dai militari operanti.

Presso tre siti di produzione di dolci e uova pasquali, ubicati in provincia di Chieti e nel teramano, e presso una pasticceria con sede a L’Aquila sono state rinvenute uova, pizze e dolci tipici pasquali, privi delle indicazioni obbligatorie in etichetta e, in parte, di documentazione idonea ad attestarne la tracciabilità.

In particolare, anche per l’attività dolciaria sita nel teramano, rinvenuta in precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali, è stata disposta la sospensione dell’attività.

Gli accertamenti sono stati estesi anche nei confronti di numerose confetterie della Val Peligna, dove i carabinieri del NAS hanno sottoposto a vincolo circa 3000 kg tra confetti e materie prime utilizzate, poiché risultate carenti delle informazioni relative alla tracciabilità. “Nella circostanza – spiega la nota dei Nas -, è stata sospesa l’attività di uno degli esercizi ispezionati poiché mantenuto in gravi condizioni igienico-sanitarie e, peraltro, ‘sorpreso’ a produrre confetti lavorando nuovamente i ‘resi’ che venivano trattati ad alte temperature per sciogliere la parte zuccherina in modo da recuperare la mandorla, per il successivo riutilizzo”.

17 marzo 2016
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