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Milano. Incinta di due gemelli muore per emorragia alla Mangiagalli. Era stata ricoverata prima in altri due ospedali. Aperta inchiesta e disposta autopsia


La donna, di 36 anni, aveva già avuto avvisaglie di complicazioni nei giorni scorsi ed era stata ricoverata prima al San Raffaele. Trasferita poi alla Mangiagalli, la paziente ha avuto una forte emorragia nella notte. I medici hanno tentato un cesareo d'urgenza che non è riuscito. La Procura ha aperto un'inchiesta e ordinato l'autopsia. Denunciati dalla famiglia i tre ospedali (anche quello di Busto Arsizio) che avevano seguito la gestazione.

30 APR - Incinta di due gemelli muore per emorragia dopo essere stata visitata in tre ospedali nell'ultima settimana, dopo alcune avvisaglie di complicanze. Si chiamava Claudia Bordoni, 36 anni, ed era originaria della Valtellina, e non ce l'ha fatta a superare una minaccia di parto prematuro e una successiva e improvvisa emorragia. Il decesso ieri alla clinica Mangiagalli dell'Ospedale Maggiore Policlicnico di Milano, dove era ricoverata per complicazioni cominciate all'ospedale San Raffaele di Milano. Ma sul caso i parenti hanno presentato denuncia e la Procura ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia. 
I medici hanno cercato di praticare un cesareo d'urgenza che non è riuscito. La donna è morta, come non sono sopravvissuti i due feti, che pesavano soltanto 300 grammi ciascuno.   
 
Era alla ventiquattresima settimana di gravidanza e, a quanto si è saputo, si era recata nei giorni scorsi al San Raffaele perché aveva avuto avvisaglie di un parto spontaneo ma, visto l'aggravarsi delle condizioni, era stata trasferita alla clinica Mangiagalli del Policlinico noto centro neonatale d'eccellenza della città e non solo.
 
Come detto la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta dopo l'esposto presentato dai familiari della donna in cui sono stati denunciati tutte e tre gli ospedali che hanno seguito la donna nel corso della gestazione: oltre il San Raffaele e la Mangiagalli, anche l’ospedale di Busto Arsizio. Disposta anche l’autopsia della donna.
 
"Siamo tutti vicini alla famiglia in questo momento di gravissima perdita, così come siamo accanto alla nostra squadra di esperti per dare loro tutto il nostro appoggio". E' quanto ha dichiarato in una nota la direzione generale del Policlinico di Milano.   
 
"Abbiamo piena fiducia - si legge ancora nella nota - nell'operato dei nostri medici e delle nostre ostetriche, che hanno reso il nostro Ospedale uno dei migliori e più sicuri punti nascita d'Italia. Non a caso la donna ci era stata affidata da un'altra struttura, proprio perché siamo punto di riferimento per gravidanze in cui sono possibili complicazioni".   
 
L'ospedale assicura poi di aver "immediatamente avviato un'indagine interna per ricostruire ogni dettaglio della vicenda, e i nostri operatori hanno sin da subito dato la loro piena collaborazione alla Magistratura per tutti i rilievi del caso". "Ora - ha concluso la direzione generale del Policlinico di Milano - bisogna attendere l'esito delle indagini, per fare luce e capire se questa tragedia rientra in quei casi, per fortuna pochissimi, in cui la medicina non è purtroppo in grado di evitare l'inevitabile”.

30 aprile 2016
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