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Batterio killer. La Ue pensa di stanziare 150 milioni per imprese danneggiate


La Commissione Ue ha proposto ai ministri dell’Agricoltura dei 27 di stanziare 150 milioni di euro per aiutare gli agricoltori europei in seguito al crollo delle vendite dopo l’epidemia del batterio killer “tedesco”. Il ministro delle Politiche Agricole Romano stima i danni per l’Italia in 50-100 milioni di euro. Intanto, però, l’origine dell’epidemia ancora non si conosce.

08 GIU - Si è svolto ieri in Lussemburgo il Consiglio straordinario dell’Ue che ha discusso dell’emergenza causata dal batterio killer. Sul tavolo la proposta della Commissione di stanziare 150 milioni per gli agricoltori spagnoli, accusati inizialmente come responsabili dell’epidemia, ma anche per quelli italiani, scesi in piazza con manifestazioni da Milano a Latina. Dalle prime stime, la merce ortofrutticola invenduta ha coinvolto 300mila imprese. Oltre agli aiuti si è discusso del batterio E.coli, che oltre ad essere “killer”, sembra essere anche “inafferrabile”: scagionati cetrioli e germogli di soia, un team di 7 esperti Ue insieme a ricercatori tedeschi continuano la ricerca dell’agente patogeno. L’importante, per ora rassicurano dall’Ue è tenere alta l’igiene personale e dei cibi. Non sono mancate nemmeno critiche alla Germania sulla gestione della crisi. Il commissario Ue alla Salute, John Dalli, ha criticato Berlino per la prematura diffusione di informazioni inesatte sull’origine del batterio-killer, che ha già fatto più di 20 morti e causato ormai migliaia di contagi. La situazione in Italia, invece, sembra essere sotto controllo. Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha specificato che “non ha senso fare ulteriori controlli su frutta e verdura”.  Il danno però rimane. Il calo delle vendite di prodotti ortofrutticoli italiani in seguito all’allarme del batterio E-Coli in Germania “è stato di almeno il 20%”, ha detto il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, prima dell’inizio del Consiglio Ue straordinario a Lussemburgo.”Stiamo stimando i danni - ha spiegato Romano - che oggi ammontano a una cifra compresa fra i 50 e i 100 milioni, ma se si dovesse mantenere questo stato di confusione il calo delle esportazioni comporterà un’ulteriore diminuzione dei prezzi dovuto all’aumento dei prodotti che rimangono invenduti”. E poi Romano punta il dito contro i tedeschi e il funzionamento della macchina federale: “Non credo che stiano gestendo al meglio questa emergenza” ha detto il ministro che ha sottolineato come si tratti di ”una regione della Germania che è fortemente autonoma che negli ultimi tempi ha beccato tre disastri: la cosiddetta mozzarella blu, la diossina animale e oggi l’E.coli”. Anche per la Coldiretti i danni sono da addebitare alla disinformazione promulgata dalle Autorità tedesche. “Dopo i troppi errori e i ritardi accumulati sarebbe opportuno che le Autorità tedesche si impegnassero un po’ di più sulle analisi e meno nelle dichiarazioni che troppo spesso si sono dimostrate fuorvianti e prive di fondamento e hanno alimentato una psicosi nei consumi che è già costata oltre 400 milioni di euro agli agricoltori europei”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
I numeri. Con la prima infezione rilevata in Lussemburgo, sono saliti a 13 i Paesi europei colpiti dal cosiddetto “batterio killer”, per un totale di 96 nuovi casi  rispetto a quelli registrati ieri. Le morti sono 24. Dall’inizio di maggio il numero complessivo di casi è salito a 2.429. Secondo i dati aggiornati presentati dai Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), il ceppo particolarmente aggressivo del batterio Escherichia coli continua a colpire. Dei 96 nuovi casi registrati oggi, 13 sono della grave Sindrome Emolitico Uremica (Seu). Di questi 12 sono avvenuti in Germania, il Paese in cui si sta concentrando la maggior parte delle infezioni, e 1 in Polonia. Sempre in Germania sono avvenute 82 delle 83 infezioni registrate oggi, 1 un caso è stato invece accertato nel Lussemburgo, che entra così a far parte dei Paesi finora colpiti dal batterio killer. Complessivamente, dei 2.429 casi avvenuti in Europa, 674 sono di Seu (con 16 morti) e 1.755 sono infezioni (con 7 morti). La Germania è il Paese in assoluto più colpito, con 2.325 casi su 2.429, dei quali 642 Seu (con 15 morti) e 1.683 infezioni (con 7 morti).
L'Iss sviluppa test che accorcia diagnosi. Infine è un laboratorio italiano, quello dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) a Roma, ad aver sviluppato un test sul cosiddetto batterio killer che ha ridotto da 6 giorni a 48 ore i tempi di diagnosi della patologia. E per questa accelerazione diagnostica nell'individuare il batterio Escherichia Coli ha ricevuto, oggi davanti all'assemblea plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo, un formale ringraziamento del Commissario europeo per la salute John Dalli.

08 giugno 2011
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