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Eterologa. Caso Antinori, il gip capovolge l’accusa: “L’infermiera mentì”


Il ginecologo era stato accusato da una giovane infermiera spagnola di averla sottoposta, senza consenso, a un prelievo di ovuli. Oltre un anno dopo il gip dispone l’imputazione coatta per calunnia dell’infermiera in quanto avrebbe falsamente accusato il medico inventandosi gli atti che ha denunciato di avere subito.

02 NOV - Colpo di scena nella vicenda che ha portato alla sbarra il ginecologo Severino Antinori, il ginecologo arrestato nel maggio del 2016 con l’accusa di avere espiantato, con l’inganno e la forza, ovuli da una giovane infermiera spagnola per utilizzarli nei processi di procreazione eterologa. Nei giorni scorsi, infatti, il gip Luigi Gargiulo, ha disposto l’imputazione coatta, ritenendo “calunniose” le affermazioni della giovane che raccontò di essere stata costretta a subire l’intervento. La ragazza – in particolare – aveva raggontato di essere stata sopposta con l’inganno a una cura ormonale fatta passare per una terapia per il trattamento di una cisti ovarica, e di essere poi stata immobilizzata, anestetizzata e costretta a subire un'asportazione di ovuli.

Per il giudice, tuttavia, il racconto della giovane non regge. Il gip, riferisce infatti l’Ansa, ha giudicato “fantasiosa” la ricostruzione dei fatti fornita dalla infermiera nella sua denuncia-querelal. Ricostruzione che, per Gargiulo, sarebbe stata “immaginata” dall'indagata “già nei giorni precedenti ai fatti”.

Inoltre, riferisce l’Ansa, “come si legge nel provvedimento, ci sarebbe stato ‘un chiaro e lampante movente economico’ a fondamento della sua condotta calunniosa. Dagli atti del processo in cui è imputato il medico, è sempre il parere del gip, emergerebbe, poi, che la giovane avrebbe avuto ‘un desiderio di denaro’ quando intraprese l'iter in vista della cessione degli ovuli”.

Ora, come imposto dal gip, la Procura milanese dovrà formulare la richiesta di rinvio a giudizio per calunnia e al termine dell’udienza preliminare, un nuovo gup dovrà decidere se mandare la ragazza a processo.

02 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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