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Pesaro. Polizze su malati terminali. Maxitruffa da 30 mln


Denunciati due promotori finanziari e un agente assicurativo che vendevano prodotti assicurativi ad alto rischio finanziario, comprese polizze sulla vita di malati terminali americani. In pratica, si scommetteva sulla loro morte. Truffate circa 100 persone, soprattutto medici, avvocati e commercianti.

06 APR - Mascherato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro un sodalizio criminale che ha truffato circa un centinaio di persone del luogo – prevalentemente medici, avvocati e commercianti – per oltre 30 milioni di euro, collocando in maniera illecita prodotti assicurativi, che in realtà nascondevano investimenti ad alto rischio finanziario, nonché polizze sulla vita di malati terminali americani.

Ad essere denunciati all’Autorità Giudiziaria sono due promotori finanziari e un agente assicurativo, tutti marchigiani, che raggiravano i clienti facendogli sottoscrivere – senza fornire complete e precise informazioni - polizze assicurative sulla vita emesse da una società inglese, attraverso un’agenzia di intermediazione svizzera, che venivano alimentate parte con capitale proprio dei suddetti clienti e parte con capitale a debito reperito a mezzo di prestiti accesi presso filiali di banche estere situate in paradisi fiscali, pari fino a quattro volte la somma di denaro inizialmente erogata. “In tale maniera – spiegano le Fiamme Gialle - l’investimento perdeva la caratteristica di prodotto assicurativo e a capitale garantito, trasformandosi in un prodotto finanziario ad alto rischio, che, nel tempo e al contrario delle aspettative, ha avuto rendimenti disastrosi, causando la perdita di tutto il capitale investito, in quanto gli interessi passivi del denaro mutuato finivano col fagocitarlo. In altri casi, gli indagati hanno venduto – in spregio alla normativa italiana – prodotti assicurativi, aventi come oggetto porzioni di polizze di cittadini americani, malati terminali di cancro; il particolare macabro dell’investimento è che il rendimento viene calcolato sull’aspettativa di vita dell’ammalato assicurato: in pratica si scommette sulla morte altrui e così prima avviene il decesso più alto è il rendimento”.

“Ovviamente – prosegue la nota della Guardia di Finanza - le società estere che emettevano i prodotti in questione non erano abilitate ad effettuare alcun tipo di attività assicurativa in Italia e di fatto le modalità adottate dai responsabili della truffa consentivano di sottrarre gli stessi e le citate società da qualsiasi forma di controllo da parte degli Organismi di vigilanza italiani, soprattutto, in caso di contenzioso con la clientela”.

L’attività investigativa si è conclusa con la denuncia alla Procura delle Repubblica di Pesaro dei tre soggetti ritenuti responsabili in concorso, del reato del truffa aggravata, abusivismo finanziario e, limitatamente a due di essi, di abusivismo assicurativo e intermediazione assicurativa. In caso di condanna i tre soggetti rischiano pene fino ad un massimo di cinque anni di carcere.
 

06 aprile 2012
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