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Integrazione sociosanitaria. Federsanità: cambio di rotta per fare fronte alle multicronicità, alle non autosufficienze e alle fragilità sociali

Nel corso del Forum Risk management di Arezzo 2023 una sessione tematica dedicata alle attività dell’Osservatorio dell’integrazione sociosanitaria Federsanità Anci e Agenas per costruire le coordinate del nuovo welfare di comunità. Federsanità: sanità e sociale alleati per un SSN in evoluzione

24 NOV -

“Per attuare una presa in carico globale della persona è necessario un radicale cambio di rotta. Le grandi riforme non possono realizzarsi senza investimenti e al contempo, immettere nuovi fondi senza modificare i modelli organizzativi e assistenziali attuali, rischia di inficiare la fattibilità di un intero cambio di paradigma”. Così Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità e Dg dell’AO San Giovanni di Roma, all’apertura dei lavori dell’evento “Welfare di Comunità e integrazione dei servizi socio sanitari” nell’ultima giornata del Forum Risk Management di Arezzo 2023.

“Non basta approvare una legge per realizzare una riforma – ha detto la Presidente - ma è necessario accompagnare il processo attuativo, evitando di adottare un approccio settoriale senza una visione olistica del sistema, coinvolgendo tutti i livelli che costituiscono la rete della presa in carico. Federsanità è pronta a cogliere il vero spirito sotteso alle Missioni 5 e 6 del Pnrr, a rompere gli ultimi diaframmi e a camminare speditamente per garantire i diritti di salute e assistenza alle nostre comunità”.

La sessione tematica avviata oggi ad Arezzo è stata dedicata ai processi complessi di integrazione e al grande tema della “non autosufficienza”, uno dei terreni imprescindibili di lavoro per la sua dimensione decisiva nella transizione demografica, che stiamo già affrontando con il suo portato di bisogni complessi legati alle multicronicità, alle disabilità, alle fragilità e marginalità sociali.

“Non è possibile concepire la sanità senza il sociale e il sociale senza il sanitario. Ormai la presa in carico deve essere sociosanitaria. Da tempo Agenas – ha dichiarato Francesco Enrichens - favorisce la disseminazione di buone pratiche in questa direzione, aderendo alla convenzione con Anci Federsanità e tutto il PonGov si sta lavorando per portare a meta risultati concreti per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Abbiamo messo in campo una Comunità di pratica con oltre mille soggetti istituzionali, inclusi i Comuni e le Regioni, ma anche le aziende sanitarie e il Ministero, che nella casa di Agenas trovano la massima espressione. Alla complessità dei bisogni di salute da affrontare, corrisponde un’analoga complessità dei sistemi di risposta che occorre riorganizzare secondo il nuovo paradigma evolutivo, che guardi al superamento delle disuguaglianze sociali”.

Per anni i temi legati all’integrazione sociosanitaria sono stati lungamente dibattuti basandosi, per lo più, su alcune esperienze significative che sono riuscite a coordinare tra loro prestazioni sanitarie e prestazioni sociali. Purtroppo, però, di solito si tratta di esperienze in qualche modo limitate nel tempo o nello spazio, avviate per un incontro positivo di finalità e interazioni, di norme regionali che hanno saputo dare applicazione a provvedimenti nazionali con lungimiranza, ma che non sempre diventano patrimonio comune e consolidato.

“La vera questione non è quindi di dimostrare quanto siano preziosi i servizi integrati, quando sono realizzati bene, ma di comprendere e costruire le condizioni adeguate, strutturali e persistenti che ne rendano possibile il “normale” sviluppo e diffusione. E’ ormai improcrastinabile – ha sottolineato Domenico Scibetta project leader dell’Osservatorio Federsanità Anci Agenas e Presidente di Federsanità Veneto - l’esigenza di valorizzare un sistema sociosanitario integrato esteso lungo tutto il territorio nazionale, generalizzato negli ambiti assistenziali, persistente e continuo nel tempo, legato in modo esplicito al rapporto tra LEA sanitari e LEP sociali”.

L’Osservatorio nasce proprio dalla volontà di costruire uno strumento in grado di contribuire positivamente alla costruzione delle nuove politiche pubbliche, che riguardino i sistemi territoriali per la salute e il benessere, per costruire nuovi servizi, nuovi processi e nuovi assetti. “Il cambiamento organizzativo diventa quindi il vero fattore da affrontare per sostenere le serie trasformazioni necessarie per creare risposte di salute complesse e multidimensionali. I nostri attuali assetti hanno estremo bisogno di convergere verso sistemi più evoluti e dinamici – ha concluso Michelangelo Caiolfa di Federsanità Anci Toscana e coordinatore di OISS - trovando linfa nelle azioni di riforma, a partire dalla legge 33/2023 sulla non autosufficienza”.

I lavori sono stati moderati da Roberta Casini Sindaco di Lucignano, E’ intervenuto in apertura Alessandro Canelli, Sindaco di Novara e Presidente Fondazione IFEL, Serena Spinelli Assessora alle Politiche Sociali Regione Toscana, Matteo Biffoni Sindaco di Prato, Patrizia Castellucci Direttore Dipartimento Servizi Sociali Azienda USL Toscana sud est, Alberto Bellelli Sindaco di Carpi e Responsabile Welfare ANCI Emilia-Romagna, Cristiano Gori Coordinatore Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosuffcienza, Maria Capalbo Direttore Generale IRCCS INRCA Marche, Carlo Picco Direttore Generale ASL Città di Torino, Commissario Azienda Zero Piemonte, Presidente Federsanità Piemonte, Monica Cirone ASL 2 Liguria e Cristina Giordano Direttore Socio-Sanitario A.Li.Sa. Liguria.



24 novembre 2023
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