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Salvini prova a forzare i veti dei 5 stelle: “Esecutivo con M5S fino a dicembre per riforma elettorale e blocco aumento Iva”


04 MAG - No a governi tecnici o 'di tregua' scelti dal Quirinale. Il leader della coalizione di Centrodestra, Matteo Salvini, in vista delle consultazioni del prossimo lunedì prova a forzare i veti posti in queste settimane dal MoVimento 5 stelle e lancia loro un ultimo appello per dare vita a un Governo "che accompagni il Paese nei prossimi mesi verso le elezioni". 
 
"Penso che per qualche mese si possa lavorare bene per trovare un accordo su una legge elettorale che garantisca a chi ha vinto le elezioni di poter governare, bloccare l'aumento dell'Iva, fare una legge sulla legittima difesa e modificare la legge dell'immigrazione per limitare gli sbarchi". Questo il messaggio di Salvini dopo la riunione del Consiglio federale della Lega.
 
"Serve - ha aggiunto - un governo che vada a Bruxelles a ribadire che prima vengono gli interessi italiani e poi quelli europei. Questo vuol dire che la bozza di bilancio presentata dalla Commissione va rigettata in toto. Il bilancio europeo fa rabbrividire. Mi sembra chiaro che se tutti rimangono arroccati sulle proprie posizioni, sui veti, non se ne esce. Sarebbe irrispettoso nei confronti degli italiani un ennesimo governo tecnico, che escludiamo. Non daremo mai l'ok ad un governo telecomandato da Bruxelles".
 
Quanto all'ipotesi di un esecutivo di minoranza sostenuto anche dal PD, Salvini ha puntualizzato: "Dove c'è Renzi non ci sono io. Renzi è lontanissimo da questo discorso.
Resta ora da capire se Luigi Di Maio potrà accogliere quest'offerta, accettando però la presenza in questo governo di Forza Italia o un suo appoggio esterno. Proprio questa mattina il capo politico del M5S aveva tuonato contro ogni ipotesi di un 'governo di tregua': "Sarebbe un tradimento. Se esclusi dal governo, il M5s chiamerà in causa i cittadini non solo con il voto, ma anche in altri modi...".
 
Se dovesse saltare anche quest'offerta, al Quirinale lunedì non resterebbero che due ultime 'carte' da poter giocare. Tentare in ogni caso la formazione di un 'governo di tregua' per scongiurare l'esercizio provvisorio di bilancio o, come extrema ratio, sciogliere le Camere e far tornare il Paese alle urne.
 
G.R.


04 maggio 2018
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