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Balduzzi: “Compiute scelte equilibrate che tengono in equilibrio le ragioni della scienza e della coscienza”


10 APR - Il ministro Balduzzi intervenuto nel pomeriggio in fase di replica alla discussione generale sul suo decreto, svoltasi questa mattina in Senato, ha ribadito che le scelte compiute sia dal governo che dalla Commissione speciale in fase di esame del provvedimento sono state “equilibrate” e “tengono in equilibrio le ragioni della scienza e della coscienza”.
 
“Credo – ha detto il Ministro parlando dell’articolo 1 del decreto che si occupa della chiusura degli Opg– che l’articolazione pluralistica della posizioni espresse per quanto riguarda l’articolo 1 del decreto legge non abbia fatto perdere il dato fondamentale cioè che si tratta di una scelta, la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, ormai irreversibile, un percorso volto a superare finalmente, dopo tanti decenni in cui ci si trova, l’intollerabile situazione. E due in particolare sono le scelte qualificanti: la prima è quella di imporre alle Regioni l’obbligo di contenere nel programma anche il percorso riabilitativo oltre agli interventi strutturali e le attività volte a incrementare la realizzazione dei percorsi terapeutico riabilitativi; e la seconda la scelta è di prevedere una forma abbastanza originale di potere sostitutivo individuando nella medesima persona il commissario eventualmente chiamato a sostituirsi alle Regioni inadempienti. Naturalmente l’auspicio è che non ve ne siano di regioni inadempienti”.
 
Balduzzi è intervenuto anche sulla proroga dei tempi di chiusura: “Si è lamentata da parte di molti intervenuti la necessità della proroga, si è detto che la previsione dei tempi non sarebbe stata congrua. Per la verità a suo tempo sia il ministro Severino, sia io stesso avevamo rappresentato che i tempi non ci sembravano congrui ma ci è stato risposto che c’era una necessità comunque di contenere i termini entro la fine naturale della legislatura. Credo però che il punto fondamentale sia proprio questa irreversibilità del percorso, la conferma di questa scelta e che finalmente ne vediamo, di una battaglia lunga, uno sbocco positivo. Io credo che rispetto a questo sbocco tutti i presenti nei loro ruoli attuali o futuri saranno impegnati a favorirne la più rapida soluzione”.
 
Per quanto riguarda l’articolo 2 Balduzzi ha spiegato che “la norma che da una parte interviene in via di urgenza sulla situazione creatasi nel campo delle terapie a base di cellule staminali, sia stato raggiunto nel lavoro di questi giorni, e già nel decreto legge originario, un equilibrio tra le ragioni del cuore e della coscienza, un equilibrio tra le ragioni della scienza e della medicina basata sull’evidenza del provare e riprovare, della valutazione imparziale e autorevole del complesso degli organismi tecnico scientifici che il Ssn ha.
Un equilibrio tra scienza etica e generosità come è stato detto nel dibattito. Non è in discussione l’alternativa tra il diritto alla cura e l’organizzazione della sanità. In tutto il mondo l’accesso alle cure è strettamente connesso alla medicina basata sull’evidenza e non è neanche in discussione se la politica debba dire se la metodica è buona. Ci sono delle procedure che lo possono validare”.
 
“Credo che la garanzia che viene rappresentata dalla competenza e dall’autorevolezza del Centro nazionale trapianti possa essere un sicuro viatico per il percorso che sarà fatto. Il governo aveva rappresentato in sede di Commissione speciale l’opportunità di approfondire la scelta di affidare alle regole che si riferiscono ai trapianti invece che ai medicinali. La scelta è stata valutata dalla Commissione con una soluzione possibile. L’altra sollecitazione che nella discussione generale è emersa è quella di potenziare la rete dell’attenzione a tutto ciò che è terapie avanziate, in particolare a terapie a base di cellule staminali”.
“Già nel maggio scorso il Ministero aveva individuato un team di esperti il cui lavoro è proseguito, e proseguirà anche nelle prossime settimane. Credo che il riferimento che è stato fatto ad un impegno del nostro Paese, che ha e dovrà avere nel momento in cui assumerà nel secondo semestre del 2014 la presidenza di turno dell’Unione europea, possa trovare proprio su questi temi un riferimento importante ma perché questo accada occorre che il nostro contributo sia autorevole ed equilibrato”.
 
“Questo vale anche per il mondo della ricerca che in queste ore a livello autorevole, sto pensando a Shinya Yamanaka, premio Nobel per l’economia e presidente della società internazionale per lo studio sulle cellule staminali, manifesta perplessità rispetto alle scelte che governo e parlamento italiano stanno per adottare e io credo che sia da sottolineare a tutto il mondo della ricerca che si tratta di scelte equilibrate che appunto tengono in equilibrio le ragioni della scienza e le ragioni della coscienza.
 
“La speranza – ha concluso Balduzzi – è che nel momento in cui viene bandito ogni riferimento a facili illusioni si trovino però le risposte ai bisogni e alle esigenze in un contesto di solidarietà che leghi in una vera alleanza la comunità scientifica, gli operatori sanitari, il mondo dei malati con le loro famiglie. Siamo consapevoli dell’importanza della decisione politica ma anche dei suoi limiti. Al di là della politica non c’è solo un mondo di valori più intimo ma anche un al di qua della politica che è il riconoscimento della legittima autonomia della ricerca scientifica. Tutto questo credo sia ben chiaro, sia al governo che al Parlamento”.

10 aprile 2013
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