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De Biasi (Pd): “Ritiro emendamenti o mi dimetto. E testo in Aula senza relatore”


27 SET - "Se non verranno ritirati i circa 3000 emendamenti presentati al ddl sul biotestamento, sono pronta a dimettermi da relatore per mettere tutto nelle mani della Capigruppo che potrà decidere di mandare il provvedimento direttamente in Aula". Lo ha detto la presidente della commissione Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi (Pd) sottolineando la propria volontà di "apertura al dialogo" purché "la legge non venga snaturata".
 
"3000 emendamenti, ma anche 1500 non sono esaminabili dalla commissione. La mia richiesta è di ritirare larga parte degli emendamenti in modo da rendere possibile il prosieguo dei lavori. Quali sono i punti che potrebbero portare al ritiro delle proposte di modifica? Se queste puntano a modificare la legge nella sostanza il discorso è già chiuso, diversamente io attendo di sapere". La maggior parte degli emendamenti sono stati presentati dalle opposizioni di centrodestra: 1.500 sono della Lega, poi ci sono quelli di Forza Italia e sono numerose anche le modifiche chieste da un partito di maggioranza come Ap.
 
De Biasi ammette che "non abbiamo tutti le stesse opinioni, le stesse visioni su cosa intendiamo per vita e per morte", ma precisa: "Questo non vuol dire che tutti voteranno tutto, perché io so perfettamente che su alcune questioni, penso al considerare l'idratazione e la nutrizione artificiale come un trattamento terapeutico e non un'alimentazione, non è possibile trovare un punto d'incontro, sono concezioni e convinzioni differenti. Su altri punti si può naturalmente ragionare".
 
Aperture potrebbero esserci sulla modifica del titolo, sul fatto cioè di "chiamarle disposizioni o dichiarazioni - osserva De Biasi - l'importante è che capiamo di cosa stiamo parlando perché se siamo d'accordo che c'è una vincolatività, cioè che l'espressione della volontà dell'individuo va rispettata, allora non cambia nulla se si chiamano disposizioni o dichiarazioni. Se invece si dà all'accezione di dichiarazioni una diminuzione rispetto a una volontà dell'individuo ovviamente la cosa cambia. L'espressione della volontà deve essere rispettata". Forza Italia, inoltre, chiede di rendere le Dat rinnovabili dopo qualche anno. Per la relatrice: "Se ne può parlare, ma non se vuol dire che se una persona non le rinnova allora scadono".
 
C'è poi un altro punto: "Effettivamente manca il registro nazionale delle Dat, ci sono solo i registri regionali", ma "bisogna stabilire dove vanno le Dat", perché "se per ipotesi una persona può benissimo farle da un notaio, poi dove vengono registrate? Io credo che debbano essere registrate nel Fascicolo sanitario elettronico in modo tale che sull'intero territorio nazionale si possa recuperare immediatamente la Dat della persona".
 
Tra domani e venerdì dovrebbero arrivare i primi pareri della commissione Bilancio sugli emendamenti, che nel frattempo saranno illustrati: "Non appena avremo i primi pareri - aggiunge - cominceremo a votarli. Se il testo rimarrà o meno quello che ci è pervenuto dalla Camera, o se ci saranno delle lievi correzioni, dipende anche dalla volontà di tutti di non arrivare a un ostruzionismo d'Aula". In commissione, racconta la presidente, Forza Italia e Ap si sono dette disponibili a valutare la richiesta di rivedere gli emendamenti presentati. Il Movimento 5 stelle, invece, resta fermo sulla sua linea, ritenendo il testo uscito dalla Camera intoccabile. "Se non è possibile trovare un punto d'intesa - conclude De Biasi - lavoreremo in aula con chi ci sta".

27 settembre 2017
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